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Omicidio Micatrotta, analisi sul coltello e sulle macchie di sangue. Garofano e Marina Baldi coi Ris

I superconsulenti di parte nominati dagli avvocati della vittima e di Gianni De Vivo. Entrerà in scena in un secondo momento l’esperto informatico chiamato ad analizzare il tracciato telefonico e i messaggi whatsapp sui telefoni della vittima e del 37enne di Campobasso accusato di omicidio volontario


CAMPOBASSO. Omicidio di Cristian Micatrotta, domani al Ris di Roma i superperiti di parte esamineranno con gli esperti del Reparto investigazioni scientifiche della capitale i reperti sequestrati la notte della Vigilia di Natale nella seconda giornata di accertamenti tecnici irripetibili.

Domani saranno analizzate le macchie di sangue, le impronte digitali, il coltello e gli abiti sequestrati sulla scena del delitto: la zona di via Vico, non distante dal terminal, dove Cristian Micatrotta è stato ucciso il 24 dicembre da una coltellata alla gola sferrata da Gianni De Vivo. Che resta in carcere, dopo che il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di attenuazione delle misure cautelari avanzata dal suo legale, l’avvocato Mariano Prencipe.

Al consulente di De Vivo, il generale generale Luciano Garofano, ex capo dei Ris di Parma, noto per essersi occupato di alcuni dei più efferati fatti di cronaca, dall’omicidio di Cogne e di Garlasco, alla strage di Erba, ai delitti commessi dal serial killer Donato Bilancia, si contrapporranno il 20 gennaio due dei tre periti nominati dagli avvocati della famiglia Micatrotta, Fabio Albino e Domenico Fiorda.

Si tratta della biologa e genetista Marina Baldi, esperta nello studio del Dna e di tracce e reperti biologici, oltre che di analisi della scena del crimine – si è occupata tra gli altri dell’omicidio di Yara Gambirasio, della scomparsa di Denise Pipitone, ma anche del delitto di Pier Paolo Pasolini, oltre che del caso di Stefano Cucchi. Al suo fianco, sempre come consulente della famiglia Micatrotta, Nicola Caprioli, criminologo noto anche in America, oltre che in Italia, componente dello stesso staff della Baldi.

Gli accertamenti di domani saranno eseguiti con la tecnica BPA, vale a dire la Bloodstain Pattern analis, la branca delle Scienze forensi che ricostruisce la dinamica dell’evento delittuoso attraverso un viaggio a ritroso, sulla base della formazione delle macchie ematiche (visibili o latenti), presenti sul luogo del delitto. Accertamento che permette di ricostruire la posizione e i movimenti della vittima e dell’aggressore.

Entrerà in scena invece in un secondo momento il perito informatico Marco Zonaro, chiamato dai legali Albino e Fiorda ad occuparsi dell’esame dei tracciati telefonici e dei messaggi estratti dai cellulari di vittima, aggressore e dei due amici di Micatrotta, con lui in via Vico la notte del 24 dicembre. Uno dei quali indagato per rissa.

Domani al Ris i periti della Procura di Campobasso provvederanno ad estrarre per mezzo di un software conversazioni e messaggi whatspp – anche quelli eventualmente cancellati – dai quattro cellulari sequestrati. E inserirli in un supporto informatico a disposizione di accusa e difesa, che potranno dunque analizzarli.

Nel frattempo si aspettano anche i risultati dell’autopsia sul corpo di De Vivo, eseguiti per conto della Procura di Campobasso da Stefania De Simone, anatomopatologa dell’università di Foggia, alla presenza dei periti di parte Paolo Scarano, per la difesa di De Vivo e Vincenzo Vecchione, in rappresentanza dei familiari della vittima. Dovrebbero essere consegnati il 26 febbraio. Quando i risultati degli accertamenti del Ris dovrebbero essere già pronti.

C.S.

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