Sinner e Berrettini: croce e delizia degli Australian Open

Matteo avanza soffrendo contro il francese Monfils in 5 set e finisce tra i primi quattro, Jannik perde malamente in 3 set per mano del Greco Tsitsipas e deve abbandonare il torneo ai quarti


AUSTRALIA. Che il presente e il futuro del tennis – italiano e non solo – fosse nelle mani di Matteo Berrettini e Jannik Sinner lo sapevamo già e il risultato ottenuto agli Australian Open legittima la questione facendo del romano e dell’altoatesino i primi due italiani ad approdare almeno ai quarti del primo slam stagionale.

Il numero 7 al mondo ha chiuso la stupenda scorsa stagione con un infortunio addominale che non gli ha permesso di disputare interamente le finals a Torino ma ha cominciato il 2022 in ottima condizione conquistandosi il pass per la semifinale di questa notte contro Rafa Nadal battendo in quasi quattro ore il 35enne Gael Monfils, rientrato abilmente dopo essere stato sotto 2-0- approfittando della stanchezza nelle gambe di Berrettini- ma incapace di concludere la rimonta cadendo sotto i colpi trovati con le ultime forze dall ex finalista di Wimbledon.

Capitolo Sinner: il classe 2001 non è quasi più una sorpresa nel circuito ATP e i favori del pronostico contro Tsitsipas sono la conferma ma la troppa inesperienza ha giocato un brutto scherzo a Sinner che nella notte sembra quasi non essere mai sceso in campo facendosi surclassare per 3-0 in poco più di 2 ore dalla miglior prestazione del greco nel torneo che interrompe il sogno di vedere due italiani tra i primi quattro.

Il numero 4 del seed dovrà vedersela in semifinale contro Medvedev – diventato numero 1 degli AO in seguito alla questione Djokovic-Vaccino che ha tenuto banco nelle due settimane precedenti il torneo-conclusasi con l’espulsione dal territorio australiano del Serbo- ancora restio alla vaccinazione e oramai da considerare in dubbio anche per i successivi slam.

L’unico precedente tra Nadal e Berrettini agli Us Open del 2019 recita un sonoro 3-0 per il maiorchino in quella che per Matteo fu la prima semifinale di un Grande Slam ma in questi anni il duro lavoro fatto insieme al suo staff e i risultati conseguiti permettono al tennista romano di potersela giocare alla pari anche contro una leggenda come lo spagnolo così come ha fatto lo scorso luglio sull’erba di Wimbledon contro Djokovic.

Matteo Mongiello

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