Sanità, Federazione basso Molise e circolo Pd Termoli in campo per salvare il San Timoteo

Vittorino Facciolla
Vittorino Facciolla (Foto di repertorio)

E salvaguardare il comparto in generale. Facciolla: “Non abbassiamo la guardia e creiamo gli spazi per le proposte”


TERMOLI. Attivarsi ulteriormente per salvare il San Timoteo e la sanità molisana: questo in estrema sintesi l’obiettivo dei Pd che, con la Federazione del Basso Molise e il circolo di Termoli, è tornato a riunirsi, ieri pomeriggio, per fare il punto sulla questione.

A riferire i temi salienti del summit il segretario regionale dem Vittorino Facciolla, attraverso una nota stampa.

“Sono emerse – si legge – tutte le criticità ataviche e quelle più recenti dovute alla mala gestione da parte della Asrem guidata dal direttore Florenzano e dal commissario Donato Toma.

L’incontro è stato anche l’occasione per valutare l’operato del Partito Democratico nel corso degli ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia Covid”.

Poi il dibattito sulle sorti del San Timoteo e sul Piano operativo sanitario. “Il nuovo Pos sottoscritto dal commissario Toma non fa altro che confermare lo smantellamento del nosocomio basso molisano dove resteranno solo il Pronto soccorso con posti letto per l’osservazione breve intensiva con la presenza di Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete. Di fatto scompariranno tutte le specialistiche quali otorinolaringoiatria, ginecologia, pediatria e altre che fino ad oggi hanno costituito l’ossatura del San Timoteo. Parallelamente è emerso come negli ultimi anni gli ospedali di confine campani e abruzzesi abbiano alzato il livello della loro offerta territoriale, contrastando così fortemente la loro mobilità passiva verso anche le nostre strutture. Termoli, per la sua posizione geografica e la sua facile accessibilità rispetto all’A14, è una zona preziosa dove puntare sul potenziamento dei servizi e non in un loro smantellamento. Questo mette ancora di più in evidenza come la questione dell’ospedale interessi l’intera regione e non solo una parte. Riversare i cittadini del basso Molise verso l’Abruzzo e la Puglia significherebbe aumentare sensibilmente la nostra mobilità passiva, con conseguenziali ripercussioni alla nostra spesa con annesso disagio per l’utenza. Adottare una strategia di ‘confine’ consentirebbe invece di contrastare la potenziale diaspora sanitaria e dall’altro farebbe di Termoli un punto di riferimento per le altre realtà territoriali”.

Nella circostanza il Pd ha espresso la volontà di continuare a monitorare, vigilare e di non abbassare la guardia sui prossimi passaggi che il governo centrale intende fare in ambito sanitario.

Altra proposta, infine, – si legge – è stata quella di potenziare la medicina territoriale, indispensabile e particolarmente adatta all’orografia del nostro territorio.

“Dall’incontro di ieri – conclude la nota – è risultato evidente che la transizione dal precedente DM 70 al nuovo DM 71 dovrà essere terreno fertile sul quale costruire nuove forme di partecipazione attraverso il confronto con tutte le realtà del territorio: associazioni, enti, portatori di idee e proposte e naturalmente cittadini. È necessario abbandonare la primogenitura delle idee; abbandonare una visione individualista delle proposte e approdare ad una nuova idea del partecipare, in un delicato e faticoso lavoro di confronto e sintesi, ma vitale per l’intera comunità”.