Sanità, Toma incontra i sindaci: rete tempo-dipendente, concorsi e nuovo ospedale di Isernia ‘sul piatto’

Toma con la direttrice Lolita Gallo
Toma con la direttrice Lolita Gallo

Il presidente/commissario illustra alcuni temi della programmazione 2022-24: nessun taglio in vista, assicura. E spiega dove prendere i soldi per il ‘nuovo Veneziale’


CAMPOBASSO. Programmazione sanitaria al centro dell’incontro, stamani, tra il direttivo della Conferenza dei sindaci e il presidente della Regione Donato Toma.

Rete emergenza-urgenza, ospedale di area disagiata ad Agnone, nuovo ospedale di Isernia, concorsi per i medici: questo e altro al centro del dibattito tra il governatore/commissario alla Sanità e il direttore generale della Salute, Lolita Gallo, con i sindaci di Agnone Daniele Saia (presidente della Conferenza), di Campobasso Roberto Gravina, di Termoli Francesco Roberti, di Isernia Piero Castrataro e di Venafro Alfredo Ricci.

Il confronto è stato incentrato sui capisaldi del nuovo Piano operativo 2022-24, con Toma che ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato alla situazione attuale e all’approvazione dell’ultimo Piano operativo 2019-21. Stante la validità del Decreto ministeriale 70/2015, il famigerato ‘Balduzzi’ – che a livello nazionale potrebbe essere finalmente superato – il governatore ha ribadito l’immodificabilità della rete ospedaliera, con il ‘Cardarelli’ di Campobasso Dea di I livello (hub) e il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli ‘spoke’, mentre Agnone resterebbe ospedale di area disagiata. Ma, ha sgombrato il campo, “senza alcun taglio da nessuna parte”.

OSPEDALE DI AREA DISAGIATA. Una definizione, quella di ‘area disagiata’, sulla quale il sindaco Saia ha espresso più di una perplessità. Leggendo il testo del ‘Balduzzi’, infatti, si apprende che “in tali presidi ospedalieri a basso volume di intensità occorre garantire una attività di Pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di Medicina interna e di Chirurgia generale ridotta; un reparto di 20 posti letto di Medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri; una Chirurgia ridotta che effettua interventi in day surgery o eventualmente in week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di Medicina”. Non solo: nel Pos 2019-21, tuttora in vigore, si legge che tale ospedale “può rispondere alle esigenze del territorio dell’alto Molise nonché a quelle della popolazione delle aree di confine con l’Abruzzo”.

Proprio su quest’ultimo aspetto Saia ha fortemente rivendicato la necessità di avere “realmente un ospedale di area disagiata, non solo sulla carta”, stipulando dunque accordi di confine con l’Abruzzo che consentano di usufruire delle specialistiche in strutture ospedaliere limitrofe. E Toma ha comunicato che si farà ogni sforzo teso a rafforzarne i servizi.

RETE TEMPO-DIPENDENTE E CONCORSI. Per i pazienti con problemi di cuore e di ictus, i sindaci hanno ribadito la necessità di avere Neurologia sia a Isernia che a Campobasso ed Emodinamica sia a Termoli che a Isernia. In proposito, il governatore ha sottolineato come l’Asrem avrebbe approvato tutti i concorsi necessari, prevedendo esclusivamente assunzioni a tempo indeterminato. Tuttavia, secondo i sindaci, c’è il rischio che alcune procedure vadano comunque deserte. E che in particolare, per l’Emodinamica alcuni dei professionisti che hanno risposto agli avvisi avrebbero una ‘semplice’ specialità in Cardiologia (ma non in Emodinamica).

I sindaci durante l'incontro con Toma
I sindaci durante l’incontro con Toma

FONDI PER GLI OSPEDALI. La rete ospedaliera come strutturata nel 2015, in ogni caso, “sarà potenziata con una serie di interventi – ha spiegato Toma a isNews, auspicando unità d’intenti dai sindaci per combattere insieme una stessa battaglia nell’interesse comune dei molisani, senza divisioni – Sull’ospedale di Termoli sono previste risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Missione 6 Salute, pari a 12 milioni 788.881,88 per la messa in sicurezza della struttura; 6 milioni 122.447,88 sono destinati ai due ospedali di comunità di Larino e Venafro; 8 milioni 878.222,89 riguardano la digitalizzazione ospedaliera.

NUOVO OSPEDALE DI ISERNIA. Il presidente della Regione, atteso nei prossimi giorni a Isernia per un Consiglio comunale ad hoc sulla sanità, ha confermato, inoltre, la copertura finanziaria per la costruzione di un nuovo ospedale a Isernia. Il sindaco Castrataro, in merito, ha sgomberato il campo dagli equivoci: la struttura interessa al Comune, che avrebbe già in mente due possibili aree – dotate delle infrastrutture necessarie – dove realizzare l’edificio. Ma come verrebbe finanziato il ‘nuovo Veneziale’?

Toma ha ricordato come il Molise disponga di circa 45 milioni di investimenti complementari destinati alla sanità, come da intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni nel gennaio scorso. A questi soldi (una quota dei quali andrebbe appunto convogliata su Isernia), andrebbe aggiunto il riparto di quanto avanzato dal decreto dell’ex commissario ad acta Paolo Frattura dell’aprile 2018, propedeutico all’accordo di programma con i ministeri Salute e dell’Economia. Si tratta di un vecchio Piano di investimenti sanitari finalizzato al completamento, al miglioramento funzionale e all’ammodernamento tecnologico dell’esistente, così come previsto dal Programma operativo straordinario 2015-2018. La copertura finanziaria era assicurata per oltre 100 milioni di euro (95 per cento) con risorse a carico dello Stato, e per i restanti 5 milioni (5 per cento) con risorse a carico della Regione. Tale decreto faceva riferimento a 21 interventi, il più importante dei quali era l’integrazione tra l’ospedale Cardarelli di Campobasso e la Fondazione Giovanni Paolo II, oggi Gemelli Molise, fresca di passaggio di proprietà nelle mani del fondo italo-svizzero Responsible Capital. Ma proprio su questa integrazione Frattura – sul finire del proprio mandato – ricevette dei rilievi e si bloccò tutto. Il commissario Angelo Giustini, successore di Frattura, si è così ritrovato un’eredità non da poco da investire: ma di questi 105 milioni ne avrebbe impiegato solo una parte, circa 15, per nuove attrezzature sanitarie. Il resto deve pertanto riprogrammato e una quota finirebbe appunto sull’ospedale di Isernia da realizzare ex novo.

Per poter tuttavia riprogrammare l’investimento, Toma dovrà prima firmare, entro il 31 maggio, il Contratto istituzionale di sviluppo nell’ambito del Pnrr con il ministero della Salute, (nello schema ogni regione dovrà inserire il proprio Piano operativo con il cronoprogramma degli interventi, ndr) e successivamente l’accordo di programma con i ministeri della Salute e dell’Economia. Secondo il presidente, entro la fine di giugno sarà tutto nero su bianco.

Il confronto con i sindaci proseguirà con la trattazione dei temi connessi alla medicina territoriale molisana, dove sono previsti importanti cambiamenti e innovazioni: appuntamento, fa sapere Toma, presumibilmente già nei prossimi 10 giorni. Con i sindaci che potranno così riflettere sull’informativa di oggi e presentare eventuali proposte.

Pba