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Pnrr e Fondi per lo sport, piccoli Comuni a rischio esclusione: tuona Fanelli

La capogruppo del Pd in Consiglio regionale: 700 milioni in ballo, Toma alzi la voce


CAMPOBASSO. Allarme esclusione, per il Molise, dal riparto dei fondi – 700 milioni di euro – del bando ‘Sport e inclusione’ del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

A lanciarlo, la consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli: “Bene che il Presidente Toma, così come ci ha riferito giovedì scorso in Consiglio, ha presieduto la commissione Sport della Conferenza delle Regioni chiedendo una maggiore considerazione per le persone diversamente abili e ristori per i gestori di impianti sportivi in perdita, a valere sull’emanando bando ‘Sport e inclusione’ del Pnrr. Male, invece, che non abbia sollevato obiezioni verso i criteri di ripartizioni dei 700 milioni di euro che saranno stanziati e che andranno a favorire solo le grandi città, escludendo, allo stato delle previsioni governative, i piccoli comuni. Quindi, praticamente, l’intero Molise”.

“Un allarme che ho già lanciato la settimana scorsa – continua l’esponente Dem – e per il quale ho scritto alla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, da capogruppo Pd in Regione Molise e in qualità di responsabile nazionale Pd per i piccoli comuni, partecipandole tutta la nostra contrarietà.  L’intenzione è destinare i primi due interventi del Bando ‘Sport  e inclusione sociale’ solo ai Comuni capoluoghi di provincia e di regione con popolazione residente superiore, rispettivamente, ai 20.000 e ai 50.000 abitanti. In tal modo saranno esclusi i municipi minori delle aree interne, più bisognosi dell’intervento di sostegno statale per favorire la promozione sportiva. Sulla questione sembrerebbe si stia ragionando su come finanziare anche i piccoli e piccolissimi comuni con i 300 milioni ancora a disposizione con il bando Sport e Periferie. Ma è un’ipotesi”.

“Chiedo al Presidente Toma di far sentire la propria voce in favore del Molise – incalza Fanelli – i cui piccoli comuni rischiano seriamente di restare fuori e, insieme a noi, di rendersi promotore di un criterio di ripartizione opposto: quello, cioè, di favorire interventi verso le realtà minori, ovviamente dopo aver verificato, caso per caso, tutte le condizioni di sostenibilità numerica ed economica. Nei grandi centri sono le stesse logiche di mercato a favorire l’esistenza di adeguati centri sportivi; al contrario, nei centri minori e nelle aree interne del Paese esiste la necessità di sviluppare business plans e capacità di aggregazione della popolazione che vanno verificati sul campo”.

“È ora il momento di agire – conclude la consigliera del Pd – Il tempo corre e non possiamo permettere che il Molise resti escluso da questo importante finanziamento per lo Sport”.

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