AGNONE. Sarebbero 28 i contagi da Covid-19 riscontrati in una casa di riposo di Agnone, conteggiati nel bollettino Asrem di domenica 6 marzo sulla scorta di tamponi molecolari eseguiti dall’Azienda sanitaria regionale del Molise.
Si tratta, per la maggior parte, degli anziani pazienti presenti all’interno della struttura, tutti vaccinati con terza dose, e di pochi operatori.
La situazione è tuttavia sotto controllo, con i ‘nonni’ assistiti che vengono costantemente monitorati e che non presentano sintomi.
isNews ha contattato il sindaco di Agnone, Daniele Saia, che non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione al riguardo, nonostante si tratti della massima autorità di Igiene pubblica sul territorio. Da parte sua, almeno un messaggio rassicurante verso la popolazione e i parenti degli anziani sarebbe stato cosa gradita.
La nostra testata ha allora contattato uno dei responsabili della casa di riposo, che ha confermato la presenza dei positivi, non senza un certo rammarico visto che tutti gli accorgimenti del caso “sono stati scrupolosamente eseguiti, dalla misurazione della temperatura all’ingresso ai dispositivi individuali di sicurezza. La prova sta nel fatto che quasi nessuno dei nostri operatori è risultato positivo”. Più che probabile, dunque, che il contagio sia stato portato dall’esterno, tenuto conto che, ad esempio, pur non essendo previste le visite da parte dei parenti all’interno della casa di riposo, almeno tre volte a settimana vi è un ospite che esce dalla struttura per frequentare il reparto Dialisi dell’ospedale di Agnone e che vi è il servizio di fisioterapia svolto all’interno della casa di riposo dalla Asrem.
La casa di riposo in questione impiega 18 unità lavorative che non si sono mai tirate indietro durante l’emergenza Covid nel dare il proprio sostegno ai ‘nonni’. Basti pensare che ci si occupa anche di assistere i meno tecnologici per le videochiamate con i parenti, così da tenere costantemente informati i parenti stessi e per non far mai sentire soli gli anziani. Una struttura che rappresenta un’importante micro-economia, non solo su Agnone, ma che pur operando nelle difficoltà della pandemia e del rincaro dei costi del gas e dell’energia elettrica, più che quadruplicati, non è stata sempre tenuta nella debita considerazione dalle istituzioni.
Abbiamo raccolto uno sfogo da parte dei responsabili, in merito: “Noi privati paghiamo troppo spesso insensibilità, inadempienze amministrative e burocratiche dei soggetti preposti. Se tutte le precauzioni del caso fossero fatte osservare all’esterno così come da noi in struttura, forse oggi non staremmo parlando di cluster. Quel che è evidente è che per noi nessuno fa nulla, pur potendo. Sempre a titolo di esempio, paghiamo la tassa di smaltimento dei rifiuti speciali, ma, contemporaneamente, viene chiesta alle case di riposo la Tari, dal Comune di Agnone, con la tariffa massima possibile. È stata avanzata richiesta di sgravio facendo rilevare il fatto che si pagassero ulteriori e gravose somme per lo smaltimento dei rifiuti speciali, per l’acquisto di buste plastificate speciali, per la crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19 e per il fatto che fosse ingiusto prevedere la tariffa massima per la Tari nei confronti delle case di riposo (visto l’importante ruolo sociale che svolgono in favore di soggetti fragili e, in alcuni casi, soli) e la tariffa agevolata Tari per attività commerciali che, durante la pandemia, hanno continuato a lavorare senza dover sopportare gli stessi gravosi costi sostenuti da strutture come la nostra per assicurare la sicurezza agli ospiti e al personale. Ad ora, nessuna risposta è stata data”.
Pba
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