Guerra in Ucraina, donne e bambini in fuga dall’orrore trovano rifugio a Limosano

La comunità ha accolto altre tre giovani madri con i loro piccoli

LIMOSANO. Guerra in ucraina: Limosano apre le porte del paese, accogliendo altre famiglie in fuga dall’orrore.

Natalia, Oleksandra e Natalia sono tre giovani mamme scappate l’8 marzo dalla guerra in Ucraina per mettere in salvo i loro bambini: Timofii di 5 anni, Ivan di 2 anni, Polina di 5 anni, Eduard di 16 anni e Karina di 14 anni.

A raccontare la loro storia è il sindaco Angela Amoroso. “Oleksandra – scrive sulla pagina Facebook del Comune – parla italiano e mi racconta l’orrore della guerra e poi la fuga. Un viaggio lungo e difficile per scappare dal loro villaggio e, accompagnati dai mariti, hanno raggiunto Kiev. Dopo lo strazio dei saluti sono saliti su un treno, pieno di profughi, che li ha portati a Leopoli e poi stipati su un altro treno hanno raggiunto Cracovia. Lì sono rimasti fermi tre giorni aiutati dai volontari che distribuivano panini, acqua, zuppa calda e frullati per i più piccini.

Restano nel campo profughi fino a quando non riescono, finalmente, a salire su un altro treno per raggiungere Vienna dove li aspettava un pulmino mandato dalla sig.ra Maria Teresa Marrone che li ha condotti a Limosano.

Oleksandra, con gli occhi lucidi, ripete più volte che mai avrebbero voluto lasciare L’Ucraina, i mariti, i genitori ma hanno dovuto farlo per i loro bambini! ‘Non vediamo l’ora di tornare in Ucraina dalla nostra famiglia’ mi dice commossa.

Prima di lasciarli andare nella loro nuova casa, consegno alcuni giochi, colori e libri scelti da mio figlio Alberto…ed è stata incredibilmente bello vedere i loro grandi occhi meravigliosi brillare finalmente di gioia.

Ringrazio – evidenzia infine il primo cittadino – a nome mio e di di tutta la comunità le signore Maria Teresa Marrone e Addolorata Bonadie, che con grande generosità hanno deciso di aprire le porte di casa e il cuore! Sono certa che l’affetto dei limosanesi e di tanti altri li farà sentire un pochino a casa anche se lontani dalla loro terra!”.