Covid, dal primo maggio l’Italia dice addio al green pass

Stop al green pass
Foto archivio (Adnkronos)

Dall’inizio di aprile la certificazione verde non sarà più necessaria per bar e ristoranti all’aperto. Le decisioni della cabina di regia


ROMA. Obbligo di green pass fino al primo maggio: questo, secondo fonti ministeriali, quanto stabilito nel corso della cabina di regia questa mattina a Palazzo Chigi.

Come riporta ‘Il sole 24 Ore’ si sarebbe stabilito di mantenere l’obbligo di presentare il certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile. Dal 1° maggio non sarà più necessario esibirlo. In particolare resterebbe il green pass rafforzato fino al 30 aprile per servizi di ristorazione al chiuso, centri benessere, sale gioco, discoteche, congressi, eventi sportivi al chiuso.

Dal 1° aprile per mangiare o consumare un caffè in un tavolo all’aperto così come per le attività sportive, sempre all’aperto, non servirà più alcun green pass: né il “base” né quello “super”. Potrebbe invece servire ancora il tampone nei posti dove c’è più assembramento: dagli stadi (che torneranno al 100% di capienza) ai concerti.

L’obbligo di mascherine al chiuso viene prolungato fino al 30 aprile, mentre il vaccino resterà obbligatorio solo per il personale sanitario e delle Rsa fino a fine anno, decade dunque per il comparto scuola e per quello della sicurezza, dove era stato finora previsto.

La cabina di regia tra il premier Mario Draghi e i capi delegazione delle forze di maggioranza ha visto anche la partecipazione dei vertici del Cts. A Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, e a Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts è andato il plauso del premier, che li ha ringraziati, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, per lo “straordinario lavoro” di questi anni alle prese con la pandemia, per aver permesso al governo di prendere decisioni “col conforto della scienza”.

L’Italia non sarà più in stato di emergenza Covid e di conseguenza decadono il Cts e la struttura del commissario straordinario.  Al loro posto dovrebbe essere creata una unità operativa ad hoc al ministero della Salute per accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna vaccinale.