di Pasquale Bartolomeo
ISERNIA-SESSANO DEL MOLISE. Non sembra volgere ancora al termine la vicenda del commissariamento dell’Ime, l’Istituto Pia Unione Mater Ecclesiae di Sessano.
L’ente religioso, commissariato dal vescovo nel 2016, è attualmente retto da don Girolamo Dello Iacono, proveniente dall’Ufficio Economato della Diocesi di Isernia-Venafro.
Lo scorso 18 dicembre il vescovo Camillo Cibotti, intervistato da isNews, aveva immaginato il termine del periodo commissariale entro la fine di gennaio 2022. Ma a due mesi di distanza da quell’ipotetica data, invece, il commissariamento va avanti ‘sine die’. Con tutte le attività religiose, culturali e di beneficenza paralizzate, anche a causa dello stop dettato dalla pandemia.
isNews ha dunque chiesto un nuovo incontro a monsignor Cibotti, per cercare di capire come stanno le cose e quali sviluppi attendono l’istituto realizzato dal padre Carmelo Durante, figlio spirituale di San Pio da Pietrelcina fin da bambino.
Eminenza, perché questo ritardo? “Dispiace che questa situazione sembra concorrere ad andare sempre più per le lunghe – dichiara Cibotti – Ma io ci tengo che l’Ime termini il commissariamento. Le lungaggini sono state dovute, come già detto, alla difficoltà nel reperire i documenti e alla pandemia che rendeva impossibili le riunioni, ma mi rendo conto che cinque anni sono tanti e che sembra quasi si voglia dare un messaggio distorto, quando il protrarsi del commissariamento servirà proprio a fare le cose nel modo più scrupoloso possibile. Il ritardo, ripeto, è stato di natura tecnica e fisiologica, dovuto insomma a problematiche esterne sopraggiunte durante il mandato commissariale. Proprio per cancellare ogni dubbio dissi che sarebbe durato pochi mesi, me nessuno poteva immaginare il contesto Covid che si è creato. Ricordo poi che abbiamo avuto prima le dimissioni di un commissario a distanza di pochi mesi (l’avvocato Agnese Sarcinelli, ndr), poi quelle del dottor Toma che è diventato presidente della Regione, infine l’arrivo di don Girolamo”.
Fino a quando resterà in sella don Girolamo?” Il 21 gennaio ho emanato un decreto con cui ho sospeso tutte le attività associative per l’emergenza epidemiologica. Sono stato molto ‘largo’ per evitare di dire una cosa e poi dover aggiustare il tiro. Pertanto, ho previsto la fine di questo stop associativo il 30 aprile, ma se il 31 marzo ci liberano da ogni contingenza con la cessazione dello stato di emergenza e delle varie restrizioni che esso comporta, nulla vieta che il commissario indìca l’assemblea dei soci. In quell’occasione, egli relazionerà su quanto rilevato e da lì si partirà per rendere ancora più efficiente l’associazione religiosa”.
Qual è l’intento che vi prefiggete di perseguire, attraverso la Pia Unione? “Come Diocesi volevamo e vogliamo dare nuova utilità all’istituto, secondo quello che è stato il percorso del suo fondatore, padre Carmelo Durante. Un tracciato che per me resta sacrosanto”.
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