Il Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario Deliberazione del Consiglio dei ministri, Donato Toma, ha emanato un Decreto che definisce i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’autorizzazione all’apertura e all’esercizio dell’attività sanitaria di strutture deputate alla erogazione di prestazioni sanitarie in favore di soggetti affetti da autismo. L’atto è stato firmato il 24 marzo. Nello stesso, Toma approva quale parte integrante e sostanziale del provvedimento un allegato recante “Requisiti per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria delle strutture eroganti prestazioni sanitarie in favore di soggetti affetti da autismo.
Nell’allegato si individuano le strutture-ambulatori dedicati ‘per’ l’autismo.
Si tratta di strutture sanitarie preposte alla erogazione di interventi abilitativi-riabilitativi svolti in setting assistenziali individuali o di gruppo (piccolo gruppo: 2-3 utenti) finalizzati alla presa in carico multidisciplinare delle persone con ASD, tramite progetto riabilitativo individuale. Sono elencati i requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici.
Sono indicati inoltre i Centri diurni che erogano attività abilitative, riabilitative e psico-educative per aumentare il grado di indipendenza dei pazienti in età evolutive e dei pazienti adulti con disturbo dello spettro autistico.
Infine si parla di Comunità residenziale per le persone con disturbi dello spettro autistico.
Si tratta di una struttura residenziale destinata a soggetti di età compresa dai 18 anni in su, nella fattispecie con disturbo autistico in situazioni particolari e con gravi disturbi della comunicazione e della relazione. Tale struttura offre una soluzione abitativa idonea ed alternativa al nucleo familiare, duratura o temporanea, nell’ottica dell’intervento alla persona. L’obiettivo del percorso socio-educativo- riabilitativo è quello di avviare l’utente verso il recupero e la promozione dell’autonomia personale e sociale, di acquisire e mantenere abilità cognitive e relazionali, di garantire una vita quotidiana dignitosa, anche evitando il rischio di ricoveri impropri ospedalieri o di istituzionalizzazioni fuori Regione. La comunità eroga attività di tipo educativo, sociale, riabilitativo, farmacologico e può prevedere: un modulo di residenzialità temporanea a breve termine per le situazioni nelle quali si rilevi la necessità di una temporanea permanenza in un contesto così strutturato; e un modulo di residenzialità a medio-lungo termine.
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