Il sindaco, gli assessori e i consiglieri contestano le spiegazioni fornite dal direttore generale Asrem Florenzano in merito allo stop del servizio: i lavori di ristrutturazione ancora non partono, non ce n’è traccia sull’albo pretorio


ISERNIA. Pressing dell’amministrazione comunale di Isernia sui vertici Asrem e sul commissario ad acta Donato Toma in merito alla sospensione del servizio di Medicina nucleare all’ospedale ‘Veneziale’.

Uno stop dettato dall’esigenza di effettuare lavori di ristrutturazione, contro il quale dal Comune c’era stata una levata di scudi: le opere, infatti, non sono ancora iniziate e la richiesta unanime era stata quella di garantire il servizio in ambienti separati contemporaneamente alle opere necessarie.

La Asrem ha fornito una serie di delucidazioni per iscritto all’amministrazione, che tuttavia si mostra tutt’altro che soddisfatta. I consiglieri, gli assessori e il sindaco controreplicano con una nuova missiva inviata al direttore generale Oreste Florenzano, a Toma e ai dirigenti dell’Azienda sanitaria regionale, contestando la mancanza di informazioni “in ordine a quali sono le attività sospese, con la conseguenza che, allo stato, non è dato sapere quali sono le attività che, invece, vengono erogate, con lesione del diritto dei pazienti ad essere informati e curati. In particolare, risulta non sospesa la prestazione che non rientra nelle attività di medicina nucleare, quale la Dexa Moc che, invero, non prevede radiofarmaco, in un quadro che genera confusione e disorientamento, tanto più grave in quanto riguarda pazienti fragili, oncologici ed anziani”. 

L’amministrazione Castrataro, insomma, esplicita di non comprendere la scelta operata dall’Azienda sanitaria, “perché soltanto ragioni particolarmente gravi, non declinate in alcun modo, possono giustificare la mancata prestazione delle attività del servizio di Medicina nucleare. Non è dato comprendere l’iter logico seguito da Asrem determinante tale decisione. Deve trattarsi di ragioni di particolare gravità se addirittura la sospensione ha preceduto l’espletamento delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori, sulle quali, peraltro, nulla si dice circa modalità e tempi, per cui a maggior ragione devono essere rese note a questa amministrazione, che rappresenta l’intera comunità territoriale di Isernia. Si evidenzia che, ad oggi, non risultano pubblicati all’albo pretorio di codesta Azienda provvedimenti di affidamento, né del resto risultano iniziati i lavori di che trattasi presso la struttura sede del servizio di Medicina nucleare”.

“Parimenti generiche – continuano dal Comune – appaiono le affermazioni relative ai tentativi condotti dall’Asrem per individuare ‘possibili soluzioni alternative alla sospensione disposta’, essendo state effettuate ‘preliminarmente tutte le verifiche del caso’, con riguardo alle quali, ancora una volta, nulla viene specificato. Già nella precedente missiva quest’amministrazione, in omaggio a un principio di leale collaborazione, aveva chiesto di verificare ‘tutte le strategie alternative alla chiusura, ad esempio mantenere effettivo il servizio in ambienti separati contemporaneamente allo svolgersi dei lavori’ come nel caso dei lavori eseguiti presso il presidio ospedaliero di Termoli. Alcun riscontro si fornisce da parte di Asrem in proposito”.

L’accusa è di aver fornito informazioni del tutto sommarie e senza riferimenti specifici in merito alla sospensione del servizio ospedaliero. “Restiamo pertanto in attesa di ricevere i necessari chiarimenti – concludono da Palazzo San Francesco – vista la rilevanza della questione, confidando ancora nella possibilità di evitare la ‘sospensione’ delle attività del servizio di Medicina nucleare per il bene di tutti i pazienti”.