Teatro del Loto, Lino Musella porta sul palco ‘Tavola tavola, chiodo chiodo’

Tutto pronto per l'evento
La locandina dello spettacolo

Lo spettacolo, nuova produzione di Elledieffe e dello Stabile di Napoli, andrà in scena domenica, lunedì e martedì


FERRAZZANO. Nuovo appuntamento con la stagione teatrale del Teatro del Loto di Ferrazzano. Va in scena ‘Tavola tavola, chiodo chiodo’, una nuova produzione di Elledieffe e dello Stabile di Napoli con Lino Musella, autentico talento della scena, tra i più apprezzati della sua generazione, vincitore – tra gli altri – nel 2019 del Premio Ubu come migliore attore.

L’appuntamento è fissato per domenica 3 aprile (ore 19.30 ), lunedì 4 aprile (ore 20.30) e martedì 5 aprile (ore 20.30 ).

A ‘dare il la’ a questo nuovo progetto, fortemente voluto dall’attore napoletano, presente, tra l’altro, nel cast di ‘È stata la mano di Dio’, pellicola di Paolo Sorrentino, sono state le tante riflessioni emerse, durante la pandemia, sul mondo dello spettacolo e sulle sue sorti.

“In questo tempo mi è capitato – scrive Musella nelle sue note – di rifugiarmi nelle parole dei grandi: poeti, scrittori, drammaturghi, filosofi, per cercare conforto, ispirazione o addirittura per trovare, in quelle stesse parole scritte in passato, risposte a un presente che oggi possiamo definire senza dubbio più presente che mai; è nato così in me il desiderio di riscoprire l’Eduardo capocomico e – mano mano – ne è venuto fuori un ritratto d’artista non solo legato al talento e alla bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie donchisciottesche condotte instancabilmente tra poche vittorie e molti fallimenti”. Tommaso De Filippo – impegnato nella cura dell’eredità culturale della famiglia – ha appoggiato Lino Musella nella sua ricerca nelle memorie di Eduardo volendo incoraggiare fortemente il dialogo tra generazioni in scena. L’attore ha dato dunque voce e corpo alle parole delle lettere indirizzate alle Istituzioni, ai discorsi al Senato, agli appunti, ai carteggi relativi all’impresa estenuante per la costruzione e il mantenimento del Teatro San Ferdinando; affiancato in scena dal maestro Marco Vidino che ha eseguito dal vivo musiche originali appositamente composte per lo spettacolo. “Tavola tavola, chiodo chiodo – continua Musella – sono le parole incise su una lapide del palcoscenico del San Ferdinando, lapide che Eduardo erige a Peppino Mercurio, il suo macchinista per una vita, che tavola dopo tavola, appunto, era stato il costruttore di quello stesso palcoscenico, distrutto dai bombardamenti nel ‘43. Faccio parte di una generazione nata tra le macerie del grande Teatro e che può forse solo scegliere se soccombere tra le difficoltà o tentare di mettere in piedi, pezzo dopo pezzo, una possibilità per il futuro, come ermeticamente indicano quelle parole – incise nel Teatro di Eduardo – che in realtà suggeriscono un’azione energica e continua. Questo grande artista è costantemente impegnato a ‘fare muro’ per smuovere la politica e le Istituzioni e ne esce spesso perdente, in parte proprio come noi in questo tempo, ma anche da lontano non smette mai di alzare la sua flebile, roboante voce e mi piace pensare che lo faccia proprio per noi”. “Oltre a divertire e commuovere, il ritratto che di Eduardo De Filippo traccia un sublime Lino Musella va oltre. Chi vede Tavola tavola, chiodo chiodo esce migliore dal teatro. Questo spettacolo segnerà il nuovo decennio del teatro italiano”.