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Prove tecniche di Molisannio, Toma: “Nel giro di 18 mesi il progetto può diventare realtà”

In una lunga intervista ad Affari Italiani il governatore spiega: “Apparteniamo allo stesso popolo sannita e inoltre le affinità sono anche territoriali. Insomma, guardare all’aggregazione di Benevento è quasi un passo scontato”


CAMPOBASSO. Il progetto del Molisannio alla ribalta della cronaca nazionale. In una lunga intervista ad ‘Affari Italiani‘, il governatore Donato Toma ha fatto il punto della situazione, ribadendo di credere sul serio nel progetto.

“Possiamo dirlo senza possibilità di smentita – ha affermato il presidente – facciamo sul serio e nel giro di un anno, al massimo un anno e mezzo potremmo concludere l’operazione”.

Sulle motivazioni Toma ha ribadito che “il motivo è molto semplice. Il Molise ha necessità di allargare i propri confini e poi c’è continuità storica e culturale con il Sannio beneventano. Apparteniamo allo stesso popolo sannita e inoltre le affinità sono anche territoriali. Insomma, guardare all’aggregazione di Benevento per il Molise è quasi un passo scontato”.

“Abbiamo la necessità di incrementare la popolazione – ha poi evidenzato – per non restare estranei a tutta una serie di vantaggi. Come incrementare il dato demografico nel breve periodo se non aggregando? Ai circa 290mila abitanti del Molise si andrebbero ad aggiungere gli oltre 270mila della Provincia di Benevento e questo configurerebbe un ben altro scenario e ci porterebbe ad avere circa 600mila abitanti. Le sembra poco? Ecco, l’idea di aggregare al Molise ad un territorio ed una realtà importantissima sul piano economico ma anche turistico, culturale e infrastrutturale come Benevento nasce da qui”.

Sui tempi, il governatore ritiene che “in dodici, diciotto mesi si possa concludere l’iter di distacco dalla Campania e dell’aggregazione di Benevento al Molise. Così come sono sicuro che i molisani guardino di buon grado a questa iniziativa. Quello che è più importante ora è però costruire una coscienza comune e popolare che accetti questa unione. Sarà necessario un referendum consultivo nei territori coinvolti così come previsto dall’articolo 132 della Costituzione. Sto già parlando e allargando il più possibile la partecipazione ad Università, società civile, sindaci e classe imprenditoriale. Dovrà essere un percorso allargato e il più possibile aperto a tutti”.

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