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Bolli auto, Greco: sentenze sfavorevoli alla Regione, ecco la verità

Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle torna sul dilemma prescrizione degli avvisi relativi alla tassa automobilistica 2018 e avverte: rischio danno pesante per le casse pubbliche, colpa di Toma. LA VIDEOINTERVISTA

ISERNIA. Continuano ad arrivare centinaia di avvisi di pagamento dei bolli auto 2018, per i quali i contribuenti smemorati (o furbetti) sarebbero tenuti a pagare. Pesa tuttavia l’incognita della prescrizione, visto che la richiesta di pagamento della società concessionaria  della Regione per la riscossione della tassa automobilistica risale  appunto a tre anni prima. Qui sta il punto: la legge stabilisce che,  decorsi tre anni, il tributo non riscosso è prescritto, se non viene  richiesto. E la società concessionaria della Regione Molise, la Municipia, ha inviato molti atti di accertamento  con data successiva al 31 dicembre 2021, seppure spedendoli, con data anteriore.

Cosa succede allora? Tributo prescritto o no? I primi a parlare di  ‘buco’ nel bilancio della Regione per circa 21 milioni di euro sono  stati i consiglieri del Movimento 5 Stelle a Palazzo D’Aimmo, che hanno  sottolineato come ormai ci sia poco da fare: Municipia non ha agito per  tempo, dunque sulla Regione pioveranno valanghe di ricorsi, con il  rischio per l’ente di essere condannato anche a pagare le spese legali.

Un concetto ribadito dal capogruppo pentastellato Andrea Greco, che ha rilasciato una serie di considerazioni a riguardo alla nostra testata. “La situazione è grottesca – ha commentato – perché il presidente Toma, a cui evidentemente scopiazzano qualche appunto e che probabilmente va in aula a parlare di sentenze e di cose che non conosce, non si è reso conto nemmeno di qual è la nostra richiesta: il Molise è stata l’unica regione d’Italia a non fare la sospensione dei termini per chiedere il pagamento dei bolli auto. Questo avrebbe permesso immediatamente ai cittadini, non solo un minimo di dilazione dei tempi per avere più fiato e respirare durante l’anno scorso, ma avrebbe evitato anche la decorrenza dei termini prescrizionali. Avrebbe evitato che il 31 dicembre maturavano i fatidici tre anni per la prescrizione dei bolli auto”- Toma, riferisce Greco, avrebbe replicato citando una sentenza del 2021 della Cassazione a sezioni unite, ma non avrebbe tenuto presente “che ci sono tante altre sentenze successive che dicono cose assolutamente differenti e soprattutto si fa distinzione tra quelli che sono i termini di decadenza i termini di prescrizione”, commenta il consigliere regionale.

“Noi su questo argomento non molliamo la presa – aggiunge l’esponente dei Cinque Stelle – e vorremmo non solo scoprire di chi sono le responsabilità, ma anche andare fino in fondo a capire e vedere se eventualmente dovesse esserci un danno per la Regione Molise e quindi per tutti i contribuenti”. 

Eppure, l’Unione Consumatori Molise, già protagonista in passato di contenziosi in materia curando centinaia di ricorsi vinti, per bocca del legale, Ennio Cerio, si è mostrata scettica. In primis perché la mancata adesione alla sospensione prevista dal Governo, secondo la sua opinione, sarebbe un falso problema, trattandosi di legge dello Stato che ha dunque valenza su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalle decisioni adottate dai singoli territori. Più ancora, tuttavia, Cerio ha invitato i consumatori a non fare ricorso, stavolta, per non far loro rischiare la soccombenza in giudizio con conseguente pagamento delle spese legali. Il motivo: la giurisprudenza recente terrebbe in considerazione, ai fini della prescrizione, la data della postalizzazione e non quella dell’arrivo delle ingiunzioni di pagamento.

Una posizione, quella dell’Unione consumatori Molise, molto simile a quella dell’Abruzzo, ha sottolineato Greco. “Voglio tuttavia ricordare che in Abruzzo è stata fatta la sospensione per la richiesta del pagamento del bollo auto – queste le parole del consigliere regionale – la quale a sua volta si è riflessa sui termini di prescrizione. Quindi la situazione dell’Abruzzo non è come quella del Molise, ma è completamente differente. Io ci tengo a ribadirlo: pagare le tasse non piace a nessuno ma deve essere fatto altrimenti andiamo a rompere il patto sociale.Ssia chiaro: noi non è che difendiamo gli evasori, ma le persone non possono essere perseguitate per sempre per il pagamento di un’imposta. Questo – ha concluso – è il principio che sta alla base della prescrizione, è uno dei principi cardine della nostra Repubblica”.

Pasquale

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