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Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, la Garante: lavorare insieme per migliorare l’inclusione sociale

Le parole di Leontina Lanciano a margine dell’evento promosso, lo scorso 2 aprile, dall’Associazione genitori autismo Molise in partenariato con il Centro per l’autismo “Io sono speciale” di Campobasso e finanziato dall’Assessorato alla Formazione della Regione Molise


CAMPOBASSO. Lavorare insieme per migliorare l’inclusione sociale e scongiurare ogni forma di isolamento: è il senso dell’intervento della garante regionale dei diritti della persona, Leontina Lanciano, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo.

La Garante, nel contesto della presentazione di un docu-film sul tema, organizzata all’Ex Gil di Campobasso dall’Associazione genitori autismo Molise in partenariato con il Centro per l’autismo “Io sono speciale” e finanziata dall’Assessorato alla Formazione della Regione Molise,

ha inteso rimarcare l’importanza della celebrazione del 2 aprile, “che rappresenta un’occasione importante per sconfigger i tabu e i preconcetti ancora legati a questo disturbo e mantenere elevata l’attenzione sulla tutela dei diritti delle persone che ne sono affette”.

Secondo i dati più recenti forniti dall’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, infatti, in Italia 1 bambino su 77 – nella fascia compresa tra i 7 e i 9 anni – presenta un disturbo riconducibile allo spettro autistico. A livello internazionale, il maggior numero di casi diagnosticati si riscontra negli Stati Uniti, con un rapporto di una diagnosi ogni 54 bambini. Seguono la Gran Bretagna (1-86) e la Danimarca e la Svezia (1-160). La diffusione tra i maschi è del 4,4% in più rispetto alle femmine.

Le persone che presentano questo disturbo manifestano, in particolare, “difficoltà nelle aree dell’interazione sociale e della comunicazione, oppure modalità stereotipate di comportamento, interessi e attività. Tutto questo comporta una serie di difficoltà significative nello svolgimento delle attività quotidiane, sia per chi vive in prima persona tale condizione, sia per i familiari”.

Si tratta di “una situazione delicata, – ha aggiunto Lanciano – che richiede la necessità di assicurare un sostegno adeguato a chi si trova ad affrontare questa condizione. È quindi di fondamentale rilevanza poter disporre di adeguate politiche sanitarie, sociali ed educative per garantire risorse e supporto alle famiglie”.

Allo stesso modo, – ha proseguito – “occorre continuare a portare avanti il percorso già tracciato per migliorare l’inclusione sociale delle persone autistiche. E scongiurare ogni condizione di isolamento, che è una delle insidie maggiori legate a questo disturbo. Questo cammino deve partire dalle istituzioni, come la scuola che è uno dei luoghi principali in cui viene sperimentata la socialità, e deve poi coinvolgere anche la dimensione pubblica, lavorativa, e privata. L’obiettivo da raggiungere – ha concluso – è quello di favorire il più possibile una prospettiva di vita indipendente”.

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