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Chiede un milione di euro alla Dr Motors: la tentata concussione del direttore dell’Agenzia delle Entrate di Isernia

Vittima la vecchia società in concordato preventivo Dr Motor Company srl. A denunciare i fatti il commissario nominato dal tribunale. L’uomo, ai domiciliari, è stato sospeso dall’incarico


ISERNIA. Avrebbe sfruttato la sua posizione di direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate per ottenere 1 milione di euro da un importante gruppo imprenditoriale della provincia di Isernia, in concordato preventivo. In cambio, avrebbe contribuito a ridurre l’esposizione debitoria del gruppo verso l’Agenzia delle Entrate: questa la grave accusa con la quale la procura di Isernia ha chiesto e ottenuto l’arresto per il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Isernia, Domenico Riccio, attualmente ai domiciliari per tentata concussione.

I dettagli sono stati forniti stamani, a partire dalle 11.30, dal procuratore capo Carlo Fucci nel corso di una conferenza stampa. Le indagini, effettuate tra gennaio e febbraio scorsi per una notizia di reato risalente a dicembre 2021, sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Isernia e dalla Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria della procura.

Ecco quanto ricostruito dalle indagini: il tribunale di Isernia nomina un commissario giudiziale nell’ambito della procedura di concordato preventivo che interessava la Dr Motor Company srl di Macchia d’Isernia (vecchia società del gruppo Dr). Al commissario e, tramite questi, agli amministratori delle società del gruppo, il dirigente dell’Agenzia delle Entrate avrebbe richiesto ”un lauto riconoscimento economico – si legge nella nota della procura diffusa in conferenza stampa – a fronte del suo impegno ad astenersi da una serie di azioni dirette e indirette in danno delle società, degli amministratori e dello stesso commissario giudiziale, che altrimenti avrebbe posto in essere”. Lauto riconoscimento, come spiegato da Fucci, consistente in un milione di euro.

Ma quale il vantaggio per le vittime, se avessero accettato di pagare? Secondo gli inquirenti, il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Isernia avrebbe in cambio promesso di far ottenere alla società in concordato preventivo “importanti vantaggi in termini di riduzione dell’esposizione debitoria” verso l’Agenzia medesima.

A denunciare i fatti, il commissario giudiziale, che ha riferito nell’esercizio delle proprie funzioni. Le successive indagini, anche a livello tecnico, avrebbero poi confermato il quadro indiziario. La tangente, va ulteriormente precisato, non è stata mai pagata.

Di qui la richiesta della misura cautelare, volta a evitare la prosecuzione o la reiterazione delle condotte contestate e a permettere il prosieguo degli accertamenti senza inquinamento delle prove.

Il procuratore ha poi evidenziato che “i fatti non risultano imputabili a persone diverse dall’indagato, non risultando il coinvolgimento di altri soggetti operanti presso l’Agenzia delle Entrate, ente con il quale questo ufficio ha sempre operato in stretta sinergia per la repressione dei reati di natura fiscale e nei confronti del quale deve permanere, anche da parte dei cittadini, piena fiducia”.

Nei confronti di Riccio, l’Agenzia delle Entrate ha immediatamente adottato la sospensione cautelare dal servizio, in attesa di ricevere i provvedimenti dell’Autorità giudiziaria che consentiranno di assumere tutte le misure disciplinari, contrattuali e risarcitorie normativamente previste.

Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e nei prossimi giorni l’indagato avrà naturalmente la possibilità di esporre al gip e al pm tutte le ragioni a sua difesa ed esprimere – secondo quanto previsto dal Codice di procedura penale – tutti i rimedi volti a rappresentare elementi a sua difesa e rivendicare la propria innocenza, la quale è sempre presunta fino a condanna definitiva.

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