Campobasso ha ritrovato la sua Processione. Grande partecipazione e il coro solo nel centro murattiano

Il corteo è partito dalla chiesa di Santa Maria della Croce. Un evento profondamente sentito dai cittadini, tornato dopo due anni di stop per la pandemia da Covid-19


CAMPOBASSO. Campobasso ha ritrovato la Processione del Venerdì Santo. Con mascherine e green pass, certo, e con il coro solo nel centro cittadino e non nel borgo. Ma che sollievo dopo due anni di stop per la pandemia da Covid 19. Un ritorno alla vita, passando per la fede.

Grande partecipazione e grande commozione per il passaggio per le vie cittadine della Processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, l’evento religioso più sentito a Campobasso. C’era grande attesa e la risposta della città non è mancata.

La partenza del corteo alle 18 dalla chiesa di Santa Maria della Croce, guidato dall’Arcivescovo di Campobasso-Bojano Giancarlo Bregantini. La prima parte senza il coro, quest’anno circa 370 componenti dei 700 abituali, individuati su base volontaria, che si è poi inserito nel corteo in via Mazzini.

Dal centro murattiano hanno quindi cominciato a risuonare le struggenti note del ‘Teco Vorrei’, composizione dei primi del Novecento del maestro campobassano Michele De Nigris, su versi di Pietro Metastasio.

Anche in origine, quando invece del ‘Teco Vorrei’ c’era il ‘Lamento della Madonna Santissima’, nei secoli in cui Campobasso faceva i conti con le lotte fratricide tra Crociati e Trinitari, la processione partiva da Santa Maria della Croce e si snodava nelle stradine a scala del centro storico. Il nucleo originario della città.

Cittadini assiepati ai lati delle strade, anche loro con la mascherina, in viale Elena e lungo corso Vittorio Emanuele. E in uno dei punti più suggestivi del percorso, quello in cui il corteo si ferma davanti al carcere di via Cavour, per la preghiera del detenuto alla Vergine e per la benedizione del Vescovo. Passaggio ancora più toccante considerando il dramma che il mondo ha vissuto, con la pandemia, e che sta vivendo, con la guerra, con l’emergenza umanitaria, con l’arrivo dei profughi. Con l’auspicio che il Venerdì Santo e la Pasqua possano aprire i cuori e portare a una soluzione il più rapida possibile del conflitto.

C.S.