L’atleta pentra protagonista sulle pagine dell’Avvenire, con il suo messaggio di speranza per i giovani
ISERNIA. La storia di Maria Centracchio, la giovane judoka pentra che dal piccolo Molise si è affacciata sul tetto del mondo conquistando il bronzo alle ultime Olimpiadi, continua ad appassionare e ad essere di ispirazione per il pubblico, in particolare per i giovani che intendono avvicinarsi allo sport.
Ed ecco che la sua vita, non sempre in discesa, è stata raccontata nel libro ‘Cadi sette volte, rialzati otto’, del giornalista della Gazzetta dello Sport, anch’egli isernino, Antonino Morici, con l’obiettivo di “spronare tutti a credere nei propri sogni – dicono autore e atleta – e non arrendersi mai […] perché tutti ce la possono fare attraverso la dedizione, il lavoro e l’amore per ciò che si fa”.
Una storia di resilienza e successo, oggi portata alla ribalta dalle pagine dell’Avvenire con un articolo dal titolo: “Centracchio, il Molise c’è e adesso lotta con me”, in cui è evidenziata la passione per lo sport che ha condotto la judoka dritto alle Olimpiadi, trascinando con sé una intera regione spesso relegata nell’ombra. Una vicenda individuale che si trasforma così in una bella parabola collettiva.