Coldiretti Molise: appello al Consiglio regionale per misure contro il rincaro dei costi

Foto di repertorio
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Ascolese: “Servono provvedimenti per dare liquidità alle imprese con prestiti a medio e lungo periodo”. Poi l’istanza per il risarcimento danni causati dai cinghiali


CAMPOBASSO. Coldiretti Molise si appella al Consiglio regionale affinché “in sede di bilancio di previsione della Regione provveda ad appostare delle risorse da destinare al comparto agricolo e zootecnico”, che versa “in una straordinaria situazione di difficoltà in questo particolare momento di grave crisi”.

L’associazione si rivolge poi, “nell’interesse dell’agricoltura tutta”, all’intero Consiglio regionale affinché “di fronte alla straordinarietà dell’emergenza venga data la giusta rilevanza, in aula e nelle Commissioni, al settore agricolo e zootecnico in questo particolare momento storico”.

Tali istanze giungono a qualche settimana dalle manifestazioni organizzate ad Isernia e a Campobasso, dinanzi alle sedi delle Prefetture, seguite dal successivo incontro con il governatore Donato Toma e l’assessore all’Agricoltura Nicola Cavaliere.

Il Direttore regionale Aniello Ascolese ricorda che “più di un’azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben circa un terzo del totale nazionale si trova comunque costretta, in questo momento, a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi”.

Di qui, appunto, l’invito alla Regione Molise ad intervenire in fretta con azioni concrete di sostegno a patire dalla messa in campo una misura che consenta di dare liquidità alle imprese, attraverso prestiti finanziari a medio e lungo termine per garantire alle aziende di avviare le lavorazioni sui campi e l’approvvigionamento dei mangimi per gli allevamenti.

Infatti, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea, “stiamo assistendo ad un vero e proprio tsunami sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari. Nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi, al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio”.

“Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – sottolinea il direttore di Coldiretti – sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, ma anche concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. Oltre a ciò non va dimenticata l’emergenza cinghiali che, per molte aziende, sta causando il blocco della produzione, dal momento che questi selvatici, che ormai si sono impadroniti del territorio, distruggono ogni tipo di coltura, compresi i foraggi indispensabili per l’alimentazione del bestiame. Per questo – conclude il Ascolese – chiediamo alla Regione di intervenire rapidamente, incrementando anche le risorse per il risarcimento dei danni causati dagli ungulati”.