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Reparti chiusi, pochi medici e niente bandi per i docenti: la sanità a Isernia fa acqua, nuovo pressing del Comune su Toma

Lettera di Pasqua dell’amministrazione comunale: il presidente/commissario caldamente invitato a rispettare gli impegni assunti in Consiglio comunale lo scorso 14 marzo


ISERNIA. A un mese dal Consiglio comunale monotematico sulla sanità, al quale il presidente/commissario Donato Toma prese parte e assunse degli impegni per risolvere alcune criticità, l’amministrazione di Isernia guidata dal sindaco Piero Castrataro torna alla carica e, con una lettera aperta, torna a chiederne il rispetto, punto per punto.

Tre i problemi maggiormente evidenziati: la chiusura di Medicina nucleare per lavori, la carenza di personale medico in Cardiologia e l’assenza del bando per l’assunzione di docenti per il corso di laurea di Infermieristica.

“Dal 1 maggio sarà chiusa la Medicina nucleare del Carderelli  di Campobasso  – scrivono sindaco, assessori e consiglieri – per montare la nuova gamma camera.  Avendo appreso che i lavori per la Medicina nucleare del di Isernia, se iniziassero, potrebbero essere conclusi entro un mese, chiediamo di posticipare la messa in funzione della nuova gamma camera a Campobasso per il tempo strettamente necessario a terminare i lavori del Veneziale, in modo tale da evitare di arrecare un eccessivo disagio all’utenza”, con i reparti chiusi sia a Isernia che a Campobasso.  

La lettera passa poi alla delicata questione del personale:  “In merito alla questione di Emodinamica, chiediamo di conoscere perché è stato affidato un solo cardiologo, peraltro già in servizio a tempo determinato, pur essendo – in proporzione – quello di Isernia il servizio che esegue il maggior numero di interventi in emodinamica, restando, pertanto, immutate tutte le difficoltà e le criticità ampiamente espresse  in Consiglio comunale”.

Infine, il tema del reclutamento dei docenti per il corso di laurea in Infermieristica. L’amministrazione chiede di conoscere perché, nonostante il tempo trascorso dall’assise, dove Toma assunse personalmente l’impegno di seguire la vicenda per l’accelerazione del bando indispensabile a consentire  il prosieguo delle attività di docenza, ad oggi non risulta emanato alcun atto ufficiale. “Un ritardo – concludono dal Comune – che determina un danno notevole alla città e al suo tessuto economico, visto il rischio concreto di perdere 270 studenti universitari con le conseguenti ripercussioni sulle attività commerciali del capoluogo di provincia”.

Castrataro e la sua maggioranza attendono fiduciosi una risposta.

Pasquale

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