Ricordata la figura di Giaime Pintor, il giovane partigiano che, proprio in quel luogo, perse la vita nel 1943
ISERNIA. Il 25 aprile, in Molise, ha un luogo simbolo: è Monte Marrone, dove questa mattina, come tradizione vuole, si è rinnovata la cerimonia davanti al monumento che ricorda la battaglia condotta dal Corpo italiano di Liberazione.
Una delegazione, composta da rappresentanti della Provincia e del Comune di Isernia, dei Comuni di Rocchetta al Volturno e Scapoli, dell’Anpi e delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil ha partecipato alla cerimonia, nel corso della quale è stata come sempre ricordata la figura di Giaime Pintor, il giovane partigiano che, proprio in quel luogo perse la vita nel 1943.
Di famiglia sarda, durante i 45 giorni del governo Badoglio il giovane – scrive di lui l’Anpi – si trovava a Roma dove si era laureato in legge. Era tra i giovani che chiamarono il popolo alla resistenza, a sostegno dei reparti armati a Porta San Paolo. Caduta la capitale, varcò le linee tedesche per arrivare prima a Brindisi e poi Napoli, dove tentò di organizzare corpi armati italiani.
Il comando inglese lo incaricò di guidare un piccolo gruppo, che avrebbe dovuto raggiungere le prime formazioni partigiane operanti nel Lazio. Pintor partì, ma quasi avesse una premonizione, scrisse una lucida lettera-testamento al fratello minore, Luigi Quando il gruppetto di Giaime arrivò di notte nelle campagne di Castelnuovo al Volturno, non sapeva che, la sera prima, i tedeschi avevano minato la zona lungo il Garigliano. Morì così a 24 anni, dilaniato da un’esplosione, una delle promesse della letteratura italiana contemporanea.