L’intervento della Coldiretti alla luce del momento di estrema difficoltà che il comparto sta vivendo anche per effetto del conflitto in Ucraina. Restano le criticità legate alla presenza incontrollata di cinghiali
CAMPOBASSO. Costi di produzione alle stelle: drammatica la situazione che stanno vivendo gli allevatori molisani. Una situazione complicata e resta ancor più difficile dal conflitto in Ucraina.
Da qui l’intervento della Coldiretti che ha messo nero su bianco le problematiche che il settore sta vivendo, recapitando la missiva ai consiglieri regionali.
“Le tensioni internazionali generate dalla guerra in Ucraina – si legge nella lettera – hanno aggravato ulteriormente lo stato di salute dei nostri allevamenti che sono tra i settori maggiormente penalizzati dall’aumento dei costi correnti di fattori produttivi essenziali come lo sono i mangimi che hanno registrato incrementi dei prezzi medi del 90%, i concimi + 170%, il gasolio +129%.
Nel frattempo non si riesce ancora a trovare un accordo regionale per portare il prezzo del latte riconosciuto agli allevamenti ai livelli dei costi di produzione che sostengono effettivamente oggi. Trasformatori e grande distribuzione stanno discutendo da mesi sulla base di pochi centesimi che per gli allevamenti, e per tutto il sistema che ruota loro attorno fatto di territorio, paesaggio e biodiversità, significa continuare ad esistere o scomparire.
Coldiretti Molise, di fronte a tale stato di cose, rivolge un appello affinché, al di la delle dichiarazioni di sostegno e vicinanza al settore, l’intero Consiglio solleciti il Governo regionale a mettere in campo iniziative concrete a favore dell’agricoltura e della zootecnia in particolare”.
La tensione tra gli allevatori, in particolare, è giunta ai massimi livelli e potrebbe in breve tempo degenerare. “La situazione è aggravata – evidenzia ancora Coldiretti – dalla presenza incontrollata dei cinghiali che devastano sistematicamente i campi coltivati, non consentendo alle imprese di portare a compimento le coltivazioni dei cereali necessari all’alimentazione degli animali. Ciò costringe le imprese ad acquistare i prodotti, oggi a costi proibitivi, in uno scenario che evidenzia, a livello di mercato, serie difficoltà di approvvigionamento.
Il pericolo è che moltissime imprese agricole e zootecniche saranno costrette ad avviare anzitempo gli animali alla macellazione, oltre a dover ridurre drasticamente le razioni alimentari, con conseguente riduzione delle produzioni, fino al punto di dover chiudere l’azienda. Va considerato che un’impresa zootecnica che chiude, molto difficilmente riapre”.
Alla luce di tale situazione la scrivente l’organizzazione, chiede un impegno straordinario da parte della Regione e di tutto il Consiglio, affinché venga “riconosciuto lo stato di estrema criticità del settore dell’Agricoltura e vengano adottati provvedimenti urgenti volti a sostenere la tenuta economica delle imprese. A tal proposito si chiede di mettere in campo misure finanziarie che consentano di dare liquidità immediata agli agricoltori e allevatori molisani, concedendo loro l’accesso al credito a breve e medio termine, per poter rinnovare le ‘scorte’ aziendali, in particolare mangimi e concimi, e poter far fronte agli elevati costi dell’energia”.