HomeNotizieCRONACAIndennità alle guardie mediche: dal Tribunale una nuova bocciatura al decreto Giustini

Indennità alle guardie mediche: dal Tribunale una nuova bocciatura al decreto Giustini

La sentenza del giudice del Lavoro di Larino in merito al procedimento instaurato da una ventina di dottori


LARINO. Indennità alle guardie mediche, anche il Tribunale di Larino ha ‘bocciato’ il decreto dell’ex commissario alla Sanità

LARINO. Nuova bocciatura, che questa volta arriva dal Tribunale di Larino, del provvedimento adottato dall’ex commissario ad acta alla Sanità molisana Angelo Giustini, relativo alle indennità delle guardie mediche.

Lo si evince dalla dalla sentenza n. 51 del 10/05/2022 emessa dal Tribunale di Larino nell’ambito di un procedimento instaurato da circa venti medici patrocinati dagli avvocati Carmine Gonnella e Piergiorgio Biello.

Il giudice del Lavoro Silvia Cucchiella ha disapplicato il decreto n. 64/2019, con cui il l’ec commissario ad acta per l’attuazione del piano sanitario di rientro per la regione Molise, aveva disposto la sospensione dell’efficacia delle disposizioni di cui agli artt. 28 e 29 dell’Accordo Integrativo Regionale e cioè delle indennità per atti vandalici e di assistenza pediatrica, spettanti ai medici di continuità assistenziale in servizio presso l’Asrem.

La sospensione era stata motivata dalla segnalazione della Procura della Corte dei Conti del Molise che forniva una indicazione precauzionale di sospensione dell’erogazione in attesa della conclusione delle indagini.

In sostanza, il giudice del Lavoro di Larino ha chiarito che le indennità previste dall’Accordo Integrativo Regionale, non costituiscono duplicazioni dei compensi previsti dall’Accordo Collettivo Nazionale ed il decreto commissariale (e le successive determinazioni attuative dell’Asrem), incidono su materia demandata alla contrattazione tra le parti, operando modifiche che, invece, presuppongono l’accordo tra le stesse e non consentono modifiche unilaterali.
Ampia soddisfazione per gli avvocati Biello e Gonnella che hanno dimostrato, prima a Campobasso e poi a Larino, che i medici titolari e sostituti del servizio di continuità assistenziale operanti presso l’Asrem, hanno percepito solo ed esclusivamente retribuzioni dovute per l’attività effettivamente svolta.

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