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Dipendenti non pagati, il caso Atm finisce in Parlamento: Ortis interroga i ministri Giovannini e Orlando

Spettanze non pagate, contributi non versati e divise obsolete tra le criticità rilevate


Finisce al centro di una interrogazione parlamentare, con il senatore Fabrizio Ortis primo firmatario, la vicenda dei lavoratori dell’Atm, l’Azienda Trasporti Molisana, che da mesi chiedono alla proprietà il pagamento puntuale delle retribuzioni senza alcun esito, nonostante la Regione Molise assegni risorse alla ditta – incapace di fare fronte agli impegni – mese per mese.

Lo scorso 6 aprile c’è stato un confronto tra l’amministratore delegato dell’Atm, il prefetto di Campobasso Francesco Antonio Cappetta, l’assessore regionale ai Trasporti Quintino Pallante e tutti i dipendenti, ma i problemi tra le parti non sono stati ancora risolti. Non solo gli stipendi, ma anche il mancato versamento dei contributi e la mancata sostituzione delle divise da lavoro, a distanza di 12 anni dall’ultima volta.

Lacune evidenziate anche dalle organizzazioni sindacali nel corso di una riunione con la dirigenza della ditta, avvenuta il 10 giugno 2021. Dieci mesi dopo, ad aprile scorso, “non si è potuto purtroppo far altro che constatare che tutti questi impegni erano stati disattesi dai vertici dell’azienda – dichiara il senatore – L’intesa, quindi, è stata rescissa”. 

Ortis ha perciò indirizzato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, e a quello del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, a tutela del personale Atm, costretto a fare sacrifici da ormai oltre un anno.

Nell’interrogazione infatti, Ortis sottolinea come tra la criticità evidenti non vi fossero solo gli stipendi arretrati, ma appunto anche il versamento dei contributi di previdenza complementare non ancora pagati dalla società, che ammonterebbero a circa 500mila euro. A questo poi andrebbe aggiunta anche la consegna di nuove divise, visto che le ultime forniture per gli autisti risalgono addirittura al 2010.

Di qui la richiesta al Governo di lavorare per “attivare efficienti sistemi di audit volti a monitorare le erogazioni effettuate dalle Regioni verso privati; ciò – conclude Ortis – al fine di garantire l’efficienza produttiva delle gestioni dei servizi pubblici locali, soprattutto per quel che concerne il trasporto pubblico, vitale per le aree interne del nostro Paese”.

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