CAMPOBASSO. Quattro cagnolini morti, probabilmente uccisi dalla mano dell’uomo a San Giuliano del Sannio, i carabinieri forestali del Molise hanno aperto un’indagine, con LNDC Animal Protection che ha sporto denuncia, nella speranza che qualche residente possa dare informazioni utili per risalire ai responsabili del terribile episodio.
Erano in cinque, quattro cuccioli e la loro mamma. Solo quest’ultima si è salvata dalla mattanza che è avvenuta qualche giorno fa nella campagna molisana. La famigliola era stata segnalata al Comune per essere recuperata e messa in sicurezza nell’attesa di trovare un’adozione, ma quando – il giorno dopo – alcuni volontari locali si sono recati sul posto per portare del cibo si sono trovati davanti a un vero e proprio massacro.
Tutti e quattro i cuccioli erano morti e presentavano vistosi ematomi sul cranio, tanto che si è ipotizzato che i cuccioli siano stati uccisi a sassate. I corpicini sono stati prelevati su ordine dei Carabinieri Forestali per l’esame autoptico, mentre la mamma – unica superstite – è stata portata in canile.
“Accanirsi in questo modo contro dei cuccioli di poche settimane di vita è veramente ignobile – ha dichiarato Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection. – A chi potevano dare fastidio dei cagnolini così piccoli? Tanto più che per loro erano già state allertate le istituzioni e a breve sarebbero stati tolti da lì. Purtroppo il fatto si è consumato in una zona di aperta campagna, senza telecamere che possano aiutare le indagini, ma abbiamo comunque sporto denuncia contro ignoti nella speranza che si riesca in qualche modo a risalire al responsabile di questa carneficina, magari con l’aiuto di qualche persona del posto che possa dare informazioni utili. Una crudeltà di questo tipo non può essere ignorata, chi è capace di un gesto del genere è capace di tutto.”
“In base all’art. 544-bis del nostro Codice Penale, chi uccide un animale per crudeltà e senza necessità rischia una pena massima di 2 anni di reclusione. Sicuramente è troppo poco anche perché, tra attenuanti e sospensioni della pena, nessuno di fatto viene realmente punito. In attesa che, come chiediamo da tempo, le norme a tutela degli animali vengano rese più incisive e realmente punitive – ha concluso Rosati – è comunque importante denunciare tutte le situazioni come questa perché non bisogna far credere a queste persone che possono fare ciò che vogliono e distruggere delle vite senza pagarne le conseguenze”.
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