Dopo l’annunciato addio di due medici di Pediatria, al Veneziale si teme l’effetto domino. Il presidente dell’Ordine dei Medici sollecita un confronto per trovare una soluzione in tempi rapidi: “Assunzioni a tempo indeterminato a breve, occorrono risposte straordinarie”


ISERNIA. “Finora Toma ha sempre scaricato le colpe sui commissari imposti da Roma. Ma ora che il ruolo di commissario è stato affidato a lui come la mettiamo? Se ieri la sanità molisana era messa malissimo, oggi è praticamente in coma. La verità è una sola: non c’è stata e non c’è una programmazione seria che permetta di invertire la rotta”.

Ci va già duro, il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Isernia, Fernando Crudele, dopo le ultime poco rassicuranti notizie provenienti dall’ospedale Veneziale.

Con gli ormai imminenti addii dei pediatri Donnina Pannoni (prossima alla pensione) e di Antonio Mauro (vincitore di concorso), la Pediatria a Isernia rischia di essere annientata. E di conseguenza anche il Punto Nascita – finora difeso con i denti – si avvierebbe verso la chiusura definitiva. La presenza del pediatra in reparto, infatti, deve essere sempre garantita. E i due colleghi con la valigia pronta purtroppo sono gli unici in organico a Isernia. Il problema è dunque serio. Va risolto subito, perché nel giro di poche settimane le attività di Pediatria e del Punto Nascita potrebbero subire un brusco stop.

“Chiedo al commissario Toma e al direttore generale della Asrem Florenzano di intervenire subito. Occorre una soluzione straordinaria, in tempi rapidi. Per il presidente Toma questa può essere l’occasione giusta per dimostrare, con i fatti, che ci tiene davvero al rilancio della sanità pubblica in Molise. Diversamente lo riterremo complice di chi in questi anni ha lavorato per affossare i nostri ospedali”.

Quali le possibili soluzioni in campo? Da un lato si potrebbe chiedere di spostare temporaneamente uno o due pediatri da un ospedale all’altro. Ma non sarà facile, la carenza di personale è un problema che riguarda tutti. Dall’altro si potrebbe provare a contattare medici fuori regione. Ma è chiaro che le assunzioni a tempo determinato non rappresentano la soluzione al problema. Ci si mette una pezza per qualche mese, ma poi si è punto e a capo.

“A mio avviso – commenta il presidente Crudele – è necessario procedere innanzi tutto con le assunzioni a tempo indeterminato. Possibilmente trovando una scorciatoia alle solite lungaggini burocratiche. Ma non basta. È necessario cominciare a programmare seriamente un rilancio della sanità della nostra regione, rendendo nuovamente attraenti i nostri presidi ospedalieri. Questa non può e non deve essere una questione esclusivamente politica”.

“Bisogna aprire un tavolo di confronto – ancora Crudele – convocando chi i problemi di un sistema allo sfascio li avverte ogni giorno sulla propria pelle: i medici. Sia quelli che operano sul territorio sia i colleghi che lavorano negli ospedali. Sono loro che hanno il polso della situazione.  Sono loro quelli che raccolgono le lamentele e la rabbia dei pazienti. Più volte abbiamo chiesto di essere ascoltati, ma puntualmente siamo stati ignorati. Forse per un motivo ben preciso: si teme che i medici, le parti sociali e le associazioni di categoria – ironizza il presidente dell’Omceo – possano portare al tavolo proposte concrete. Mi auguro che il neo commissario ci smentisca al più presto. Con i fatti, però. Alle belle parole e ai buoni propositi – conclude Crudele – non crediamo più”.