Categories: CULTURA & SPETTACOLI

Ecomuseo Terre di Spiritualità: il progetto che unisce i comuni del Matese

Se ne è parlato nell’ambito della Notte dei Santuari, l’iniziativa della Pastorale del Turismo, Sport e Pellegrinaggi della Conferenza episcopale italiana


CASTELPETROSO. Con la Notte dei Santuari e la camminata–pellegrinaggio da Petrella Tifernina a Casacalenda è partito il progetto ‘Ora Viene il Bello’, promosso dalla Pastorale del Turismo, Sport e Pellegrinaggi della Conferenza episcopale italiana.

Alle 17,45 dello scorso 1 giugno il rettore della Basilica inferiore della Madonna Addolorata di Castelpetroso, don Fabio di Tommaso, ha accesso la fiaccola della speranza alla presenza di un nutrito numero di pellegrini e dei sindaci dell’area del Matese.

Lucia e Roberto, direttori della Pastorale della Famiglia hanno aperto la processione portando la lampada ai piedi dell’altare, a significare che al centro di ogni azione deve esserci la famiglia che è luogo di accoglienza, testimonianza, formazione, educazione, gioia e condivisione.  

Dopo la preghiera comunitaria e la benedizione, è stata rinnovata la dedicazione del Molise alla Madonna Addolorata, patrona della Regione.

Il sindaco di Castelpetroso, Michela Tamburri, a nome di tutti gli altri primi cittadini, ha illustrato il progetto dell’Ecomuseo del Matese–Terre di Spiritualità. I sindaci dei comuni interessati – Bojano, Campochiaro, Colle d’Anchise, Castelpetroso, Guardiaregia, Macchiagodena, Cantalupo, Sant’Elena Sannita, Santa Maria del Molise, Roccamandolfi, san Massimo, Campochiaro, San Polo Matese – dopo un primo incontro con l’arcivescovo  GianCarlo Bregantini avvenuto ad aprile 2021, che ha sollecitato le comunità a lavorare insieme per costruire una rete dei territori e dei sistemi inclusivi tra le persone coinvolgendo anche il mondo ecclesiastico – si sono incontrati più volte e lo scorso mese di maggio hanno approvato il progetto generale dell’Ecomuseo. Non si tratta di una struttura chiusa, ma capace di creare quella rete ambientale, storica culturale e produttiva che caratterizza tutta l’area del Matese, con l’obiettivo di promuovere il territorio proiettandolo  verso il Giubileo del 2025. 

Sono state presentate le mappe tattili, novità assoluta, realizzate dall’associazione ‘Itria’, che evidenziano gli aspetti peculiari di ciascun territorio coinvolto e sono usufruibili da tutti, consultabili con un semplice QR code. Officina delle Idee, altro partner del progetto, ha presentato  le attività dell’open school e del laboratorio cinematografico di Comunità diffuso. Esso ha come obiettivi primari quello di attivare un percorso di narrazione condiviso e partecipato e nello stesso tempo quello realizzare un viaggio cinematografico che, attraverso il racconto corale, realizzi un percorso di coesione sociale e condivisione tra le comunità locali.

La Fondazione ‘Ebbene’, che ha nel proprio DNA l’obiettivo dell’ inclusione, ha presentato un modello di casa di comunità sperimentato in altre realtà e che potrebbe essere realizzata anche nell’area matesina, ponendola all’avanguardia sui sistemi sociali, di prevenzione e di cura delle persone.  

Anche su questo punto il progetto dell’Ecomuseo ha disegnato e immaginato l’area al 2035 con un respiro di lungo periodo, dimostrando che insieme si può programmare se al centro c’è la persona e non gli interessi.

‘Molise città ideale’ con il presidente Antonio Giannandrea ha presentato l’innovativo progetto del Festival del Turismo rivolto alle scuole, per far conoscere agli alunni il territorio molisano e diventare loro gli accompagnatori, le guide, i narratori di storie delle comunità.

Infine è stato illustrato e presentato il documento sul turismo ‘Un Molise accessibile, inclusivo e solidale’, firmato da 17 associazioni e inviato al presidente della Regione Toma e al presidente del Consiglio regionale Micone, per ora rimasto senza riscontro.

In chiusura le varie esperienze di accoglienza nel Molise: da Gambatesa l’esperienza degli ex SPRAR oggi S.A.I. (Sistemi accoglienza e integrazione), da Campolieto quelladelle famiglie provenienti dall’America Latina, da Macchiagodena quella delle famiglie ucraine.

A coronare e chiudere la Notte dei Santuari la partecipazione alla suggestiva Via Matris.

Pasquale

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