Promossi dalle associazioni ‘Caponnetto’ e Fiadel insieme al Pcl contro le fatturazioni emesse in violazione della Carta dei Servizi
ISERNIA. Bollette dell’acqua: a Isernia partono i reclami contro le fatturazioni emesse in violazione della Carta dei Servizi. A farsi promotori dell’istanza sono l’associazione Antimafia ‘Antonino Caponnetto’ del Molise, l’sssociazione tutela utenti Fiadel e il Partito Comunista dei Lavoratori.
Ina una nota hanno annunciato che stanno predisponendo apposita istanza formale alla giunta Castrataro, analoga a quella presentata gli anni scorsi, perché il Comune “agisca in autotutela evitando disagi, reclami e ricorsi agli utenti, in merito alla nuova ondata di fatturazione emesse in violazione della Carta dei servizi.
Abbiamo anche predisposto un fac-simile di reclamo – spiegano i promotori – esso è stato semplificato al massimo, cioè senza la parte dei ricalcoli molto complicati per i non specialisti, con le sole norme violate e le istanze conseguenti, poiché il Comune ha tutti gli elementi per la nuova emissione delle fatture infrannuali, per il ricalcolo automatico del dovuto corretto (inferiore) e per la quantificazione degli indennizzi a credito dell’utente da inserire a conguaglio”
Ciascun utente potrà dunque inviare al Comune anche via mail o Pec (ed anche tramite delegato) tale reclamo, inserendo, nelle righe appositamente lasciate in bianco, solo gli estremi seguenti: fattura contestata, utenza (numero indicato in fattura e immobile); le proprie generalità.
Il reclamo può essere presentato anche da chi ha pagato o intendesse pagare nelle more della decisione, per evitare eventuali azioni esecutive comunali: in tal caso può farlo con diritto di rivalsa come dichiarato nel reclamo stesso, in modo da non perdere il diritto vantare i rimborsi e/o risarcimenti per le violazioni suddette e la stessa prescrizione.
“Come è noto – si legge ancora nella nota – sin dal 2019 avevano già contestato alle precedenti giunte di aver lasciato accumulare inauditamente le fatturazioni idriche per i consumi di ben sette anni addietro, dal 2013 al 2019, danneggiando sia il comune sia gli utenti.
La privatizzazione della riscossione, da loro tanto sbandierata, creò l’ulteriore disastro, con la emissione ex abrupto, tra il 2019 e il 2020, di fatturazioni in violazione delle norme e della carta dei servizi vigenti all’epoca.
Al disagio del cumulo di arretrati si sommò l’aggravio indebito del prezzo, facendo scattare fasce di prezzo superiori al dovuto (l’espediente: cumulo annuo in luogo di quello infrannuale). A parte l’elusione delle nuove norme sulla prescrizione biennale.
Inoltre ricordammo che andavano riconosciuti gli indennizzi automatici a credito degli utenti per la violazione dei tempi standard di emissione delle fatture, come da carta dei servizi.
La precedente giunta lasciò accumulare anche le fatturazioni 2020/2021, di qui la nuova ondata di questi giorni: si sono verificate le stesse vessatorie violazioni precedenti”.