Tutti al ‘Bar Lassotto’, ecco il tormentone estivo della provincia molisana

E’ uscito oggi il nuovo brano di Giorgio Prigioniero, dedicato alle belle serate vissute al caratteristico bar di Castellino del Biferno: “Noi giovani molisani dobbiamo camminare a testa alta, ovunque. E i paesi che si spopolano devono unire le forze. Qui c’è ancora vita”.


di Maurizio Cavaliere 

Giorgio Prigionero lancia un altro felice e deciso appello alla sua terra. E’ uscito stamattina il nuovo singolo del cantautore artigiano e imbianchino di Petrella Tifernina, sempre ispirato e prolifico nella sua vivace spontaneità. Dopo ‘Stupendo’ pubblicato un mese fa, arriva l’epifania liberatoria di ‘Bar Lassotto’, il probabile tormentone estivo dell’area bifernina, per dirla con chi sogna in grande. Il ‘Bar Lassotto’ è il luogo degli incontri e appunto dei sogni, sogni semplici come una buona pinza o un bicchiere di birra ghiacciata da gustare mentre all’aria aperta nascono le idee per ridare una dignità ai nostri paesini sperduti tra le colline. Non è un sognatore classico, Giorgio. Dietro le sue intuizioni c’è sempre della sostanza. Il ‘Bar Lassotto’ infatti è un posto che esiste davvero. Si trova a Castellino del Biferno, il paese mobile, dicono, perché costruito su un costone di arenaria. “Non è solo un bar, ma un luogo pieno di vita dove dare uno ‘sfogo’ pulito ai giovani della zona – spiega Giorgio – Perciò ho voluto dedicare un brano ai ragazzi che lo gestiscono. E’ un tributo a chi fa qualcosa per il territorio, anche qualcosa di semplice come gestire un bar in grado di accogliere anche i giovani che arrivano dai paesi vicini, per esempio Petrella”. ‘Bar Lassotto’ come ‘riunione’ di idee non come luogo di alienazione dei giovani che non hanno altro posto dove andare, come slogan per gridare che l’unione fa la forza: “Sì, bisogna stare insieme e sostenere i progetti intelligenti, senza i vecchi campanilismi. Il territorio può vivere solo se chi lo abita sente il bisogno di aggregarsi e di creare qualcosa di interessante”. I giovani che investono in proprio, come imprenditori dell’estro: rimettersi in moto aspettando che la politica faccia il suo, ovvero supporti il territorio con infrastrutture dimensionate e adeguate. I ragazzi del ‘Bar Lassotto’ vogliono “vivere cosiiiiii, vivere a testa alta…” come canta Prigioniero nel refrain. Magari non diventerà un tormentone, ma non è che sia così importante: conta provare a scuotere l’ambiente e a dare un senso di positività al futuro della martoriata provincia molisana. Giorgio Prigioniero alza la voce, alla sua maniera: con la semplicità e il talento di chi non fa nulla per se stesso se non irrorare l’innata vena artistica. Così, dopo il mitico ‘Polpetta’ dopo ‘Nicola a 100 metri’ e le ‘4 vianove’ c’è un nuovo luogo che attinge dal fiume immenso di toponimi, cartelli e modi di dire molisani: è il Bar Lassotto di Castellino del Biferno: fantasia e ottimismo al potere. 

Maurizio

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