HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Cibo sintetico, l'allarme di Coldiretti: “Così si sconvolge il sistema agroalimentare”

Cibo sintetico, l’allarme di Coldiretti: “Così si sconvolge il sistema agroalimentare”

L’intervento del direttore Ascolese: “Anche il Molise sarà in prima linea per difendere gli agricoltori, gli allevatori e soprattutto i consumatori”


CAMPOBASSO. Carne coltivata in vitro, uova ‘covate’ senza galline, il miele senza il volo delle api, il pesce che non nuota ed il latte senza mucche, pastori ed alpeggi. A dire ‘no’ al cibo sintentico è la Coldiretti che lancia l’allarme. L’ultima novità arriva da una startup israeliana che promette, sull’onda dello slogan “Real dairy. No cows”, di fare “veri” latte e formaggi senza l’aiuto delle mucche. Un annuncio che ha scatenato la reazione di Coldiretti che lo scorso dicembre aveva lanciato, in occasione dell’evento “Il cibo che verrà. No all’alimentazione sintetica” che si era tenuto a Firenze, la campagna contro la carne che non è carne prodotta in laboratorio all’interno di un bioreattore.

Anche il Molise sarà in prima linea per difendere gli agricoltori, gli allevatori e soprattutto i consumatori, dalla deriva del cibo artificiale che alcune multinazionali vorrebbero introdurre sul mercato giustificando la produzione in fabbrica di carne, latte, uova, miele e chissà quali altri prodotti come necessari per salvare il pianeta o contrastare i cambiamenti climatici.

“Si tratta – afferma Aniello Ascolese, direttore regionale di Coldiretti Molise – di una grande balla. Un grandissimo inganno che rischia di sconvolgere in maniera irreversibile il sistema agroalimentare globale, imponendo l’omologazione dei cibi e spingendo i consumatori verso un modello di dieta artificiale. Consentire la commercializzazione del cibo prodotto in laboratorio – sottolinea Aniello Ascolese – significa decretare la fine dell’agricoltura e degli agricoltori, dei nostri allevamenti, della biodiversità, delle tradizioni locali e della cura del territorio che i nostri contadini garantiscono attraverso il loro operato quotidiano.

“Ci stiamo spingendo troppo in là. È in atto una strategia per tagliare il millenario filo conduttore che esiste tra gli agricoltori e la terra, tra piccole e medie imprese e produzione di cibo naturale. La tecnologia – osserva ancora Ascolese – dovrebbe aiutare l’agricoltura a produrre meglio, con più sostenibilità nel rispetto della qualità e della sicurezza alimentare, garantendo reddito alle imprese non sostituire l’agricoltore con lo scienziato”. 

Coldiretti è certa di avere dalla sua parte i consumatori. “Sono i cittadini il nostro più forte alleato – sostiene l’organizzazione – ed è con loro che dobbiamo fare un patto per difendere e tutelare la nostra agricoltura da chi vorrebbe fare a meno di coltivare campi ed allevare animali per produrre carne, formaggi e uova. Quanti più consumatori continueranno a mangiare il vero prodotto Made in Italy, coltivato nei nostri campi, e a frequentare i mercati contadini, come quelli di Campagna Amica, tanto più grandi saranno le chance di vincere questa battaglia. L’alternativa è un futuro dove i menù saranno preparati nei laboratori chimici e le mucche le vedremo solo allo zoo. Non lo consentiremo mai”.

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