Le bollette dell’acqua agitano la maggioranza: troppo care, il Pd chiede il dietrofront a Castrataro

Luciano Sposato (foto Pino Manocchio)

Isernia/ Luciano Sposato, segretario della Federazione provinciale De, prende pubblicamente le distanze dalle tariffe cumulative degli anni 2020-21 e invita il sindaco, la giunta e gli alleati a fare marcia indietro: “Provvedimento in contrasto con la normativa vigente”


ISERNIA. Scoppia il caos nella maggioranza di centrosinistra al Comune di Isernia sulle bollette cumulative dell’acqua arrivate in queste settimane nelle cassette postali degli isernini. Somme tutt’altro che abbordabili, comprensive degli anni 2020 e 2021, con le associazioni Fiadel e Caponetto, insieme al Partito comunista dei lavoratori, sul piede di guerra per presunte violazioni della Carta dei servizi che disciplina il servizio idrico in città. Feliciantonio Di Schiavi, Romano De Luca e Tiziano Di Clemente invitano i contribuenti a fare ricorso, con più di qualche cittadino che sta aderendo. Ma alla grana di natura ‘sindacale’ si aggiunge ora quella politica, con il Partito democratico al Comune di Isernia che prende pubblicamente le distanze dal provvedimento della Giunta Castrataro, invitando il sindaco a tornare sui suoi passi per essere venuto meno alle politiche sociali che connotano da sempre il centrosinistra.

A parlare per conto dei Dem è il segretario della Federazione provinciale di Isernia, Luciano Sposato, che ricorda come, “dopo oltre 2 anni durante i quali la pandemia ha colpito duramente, anche economicamente, i ceti più fragili, la situazione si è aggravata ulteriormente a causa del tanto noto quanto triste evento bellico, che sta facendo lievitare ulteriormente il costo di tutti i beni di consumo di prima necessità. In tale contesto, in queste settimane, le famiglie isernine si sono viste recapitare le bollette dell’acqua relative al biennio 20/21 in un’unica fatturazione. A tal proposito va ricordato che, a seguito di delibera consiliare numero 19 del 28 settembre 2020, il Comune di Isernia si è dotato di un nuovo Regolamento del servizio idrico e di una Carta dei servizi che in modo articolato declinano ogni aspetto relativo all’erogazione di tale servizio. Nell’articolo 36, infatti, è contemplato che “il gestore è tenuto ad emettere un numero minimo di bollette nell’anno, differenziato in funzione dei consumi medi annui relativi alle ultime tre annualità”.

L’articolo prosegue specificando che il numero di fatturazioni nell’anno è differenziato in 2 bollette all’anno con cadenza semestrale, per consumi medi annui fino a 100 metri cubi;, 3 bollette all’anno con cadenza quadrimestrale, per consumi medi annui da 101 mc a 1.000 mc; infine, 4 bollette all’anno con cadenza trimestrale, per consumi medi superiori a 1.000 mc.

“La scelta di emettere un’unica bolletta relativa ad un biennio risulta essere, a nostro avviso, non solo estremamente penalizzante sotto il profilo economico – affonda Sposato – ma anche in palese contrasto con la normativa vigente”. Di qui la richiesta destinata a creare più di qualche fibrillazione in maggioranza, potendo contare il Pd su ben 6 consiglieri comunali.

Il Partito democratico chiede infatti al sindaco, alla Giunta, a tutti i partiti e ai movimenti presenti in Consiglio comunale “di rimuovere tale provvedimento, evidentemente distante dalle politiche sociali che da sempre connotano il centrosinistra e che indirizzano l’amministrazione a collegare i bisogni dei cittadini al sistema dei servizi e viceversa, ma soprattutto – conclude Sposato – a tutelare il loro benessere e la qualità della loro vita”.