Rivolta contro i buoni pasto: scatta il ‘No Ticket Day’

Oggi lo sciopero nazionale: non sarà accettato questo tipo di pagamento nei ristoranti e nei supermercati


ROMA. Rivolta contro il sistema dei buoni pasto: è scattao oggi il primo sciopero nazionale Scatta domani, promosso da Fipe-Confcommercio (Federazione italiana dei Pubblici esercizi), da Epam (associazione dei pubblici esercizi di Confcommercio Milano), da Ancd Conad, Ancc Coop, Federdistribuzione, Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici e Confesercenti. Per ventiquattro ore supermercati, ipermercati ed esercizi del piccolo commercio, ma anche bar e ristoranti non accetteranno pagamenti tramite i buoni pasto. “Un’azione dimostrativa – si legge in una nota stampa di Fipe-Confcommercio- che tuttavia prefigura cosa potrebbe accadere se non si arriva ad una riforma strutturale del sistema che elimini le pesanti commissioni a carico degli esercizi”.
“Questa tassa occulta che lo Stato scarica direttamente sulle imprese del nostro settore -spiega Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio- è inaccettabile. Da anni stiamo lavorando per sensibilizzare le istituzioni chiedendo una radicale modifica del sistema che salvaguardi il valore del buono pasto lungo tutta la filiera, ma finora siamo stati inascoltati”.

Per Epam e Fipe, sono due le priorità da evidenziare con la protesta: la riduzione immediata dei ribassi sul prezzo richiesti in fase di gara alle società emettitrici dei buoni pasto, e la riforma del quadro normativo. :
L’impianto da seguire, secondo Epam, dovrebbe essere quello in vigore altri Paesi, per assicurare il rispetto del valore nominale del ticket ed eliminare le alte commissioni pagate dai pubblici esercizi presso i quali i buoni pasto vengono utilizzati.

Di contro – riferisce Tgcom 24 – le associazioni dei consumatori Adoc, Adiconsum, Assoutenti e Federconsumatori, bocciano senza mezzi termini l’iniziativa e   indicono un contro-sciopero dei buoni pasto, invitando gli italiani a disertare oggi supermercati, ipermercati, negozi, bar e ristoranti, anticipare o posticipare di un giorno la spesa, e portare da casa cibo e bevande da consumare a lavoro, in modo da annullare del tutto gli effetti della protesta.