di CARMEN SEPEDE
CAMPOBASSO. Lo sguardo serafico degli angeli, le ali come sbuffi di nuvole bianche nel cielo di Campobasso. Il ghigno e le grida, più comiche che minacciose, dei diavoli. Lo sguardo ambiguo della Donzella – quest’anno la 32enne Martina Timperio, abito candido e ventaglio nero a tradire la sua anima oscura. Come i demoni che la tentano.
Nel giorno del Corpus Domini Campobasso ha ritrovato i suoi Misteri. E oggi è ancora più bello, dopo due anni che il Covid li ha tenuti fermi nel Museo di via Trento, dove questa mattina gli Ingegni di Paolo Saverio di Zinno, quasi 300 anni di storia e di sfilate, interrotte solo per le guerre e per la pandemia, hanno preso vita, con la suggestiva cerimonia della ‘Vestizione’.
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Da strutture inanimate a macchine viventi. “Scannett allert” e via, si parte, secondo l’ordine di sempre: Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro, Abramo, Santa Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, l’Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, San Michele, L’Assunta, San Nicola e il Sacro Cuore di Gesù.
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La magia del Corpus Domini che si compie. I bimbi e le bimbe che vestono gli abiti di ‘Angeli, Santi e Demoni’, i personaggi dei Misteri. Tra loro anche un bambino ucraino, in Molise da qualche mese. Orgoglioso di salire sui Misteri. Segno che le tradizioni, sia pur diverse, uniscono. E fanno da ponte. Quel ponte della pace auspicato da tutti.
E a unire è anche la marcia festosa del ‘Mosè’ di Rossini, ‘colonna sonora’ della manifestazione, ad accompagnare tutta la sfilata, a partire dalle strade del centro storico, dove i Misteri passano ad altezza balconi e le mani si tendono a porgere le caramelle agli angioletti. Proprio nel borgo la sfilata si ferma, con la banda che esegue ‘Il silenzio’ davanti al palazzo di Sant’Antonio Abate, dove intorno al 1750 Paolo Saverio di Zinno brevettò quel miracolo di arte e di ingegneria che vediamo ancor oggi.
Dal borgo all’area murattiana, dove la sfilata si apre, tra via Elena e corso Vittorio Emanuele, per fermarsi sotto il balcone del Comune per la benedizione del Vescovo Giancarlo Bregnantini. Il percorso classico, non ridotto, tanto più che negli ultimi giorni sono venute meno anche le ultime restrizioni dovute al Covid.
Quest’anno, poi, c’è un motivo di orgoglio in più: il Patrocinio concesso dal Ministero della Cultura ai Misteri di Campobasso. Riconoscimento importantissimo. Un ulteriore sigillo, che arriva insieme all’aumento degli spettatori dei turisti, certificato dall’aumento delle prenotazioni negli alberghi e nei B&B, quasi tutti al gran completo. Molti si fermeranno anche questa sera, per assistere al concerto dei Litfiba, l’evento di punta del cartellone dei festeggiamenti organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso.
Tanta gente ad assistere alla manifestazione e rappresentanti della stampa nazionale ed estera. Un altro veicolo di promozione anche questo, per quella che non è solo una Sagra. Ma l’identità di un popolo.
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