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Parcheggio sotto casa: finalmente la svolta, ecco quando deve essere riservato ai disabili

I requisiti necessari per l’agevolazione


Quali sono le condizioni per ottenerlo?

Il parcheggio riservato ai disabili è un’area dedicata alla sosta, collocata sotto casa o, comunque, vicino all’abitazione dell’interessato.

È concesso ai disabili che ne fanno richiesta, previo riconoscimento da parte di un’apposita commissione medica, ai sensi della Legge 104.

Andiamo a vedere quali sono le agevolazioni relative alla sosta, dedicate alle persone affette da problemi di deambulazione e ai non vedenti.

Parcheggio sotto casa: spetta con la Legge 104? In relazione alla possibilità dei soggetti diversamente abili di beneficiare di parcheggi riservati, un collega ha posto tale quesito:

“Buonasera, ho la Legge 104, art 3. comma 1. Desidererei sapere se ho diritto al posto auto per disabili sotto casa, in particolare quello numerato. Grazie.”

Le persone disabili hanno diritto al parcheggio sotto la propria abitazione, opportunamente contrassegnato dalle strisce gialle.

Per ottenerlo, però, è necessario possedere determinati requisiti, riguardanti la patente e il pass invalidi.

Analizziamo nel dettaglio la relativa normativa.

Parcheggio sotto casa: chi ne ha diritto?

Nella maggior parte dei casi, i disabili che non sono più in grado di guidare e di deambulare autonomamente, sono costretti a chiedere aiuto a familiari ed amici.

Spesso, però, si è costretti a fare i conti con la mancanza di parcheggio nei pressi della propria abitazione.

Per tale motivo, è possibile presentare al Comune un’apposita richiesta di parcheggio riservato.

Ma si tratta davvero di un vero e proprio diritto?

Per scoprirlo è necessario, innanzitutto, conoscere tutti i requisiti necessari per tale agevolazione.

La questione è stata analizzata recentemente dal Tar Lazio ed è molto spinosa e delicata perché esiste anche la necessità di lasciare dei parcheggi liberi, nelle città maggiormente abitate e caotiche.

Ecco cosa hanno deciso, al riguardo, i giudici amministrativi.

Cosa prevede la normativa riguardo ai parcheggi per disabili

Ci sono due tipologie di parcheggi riservati ai disabili:

  • quelli generali, che possono essere utilizzati da tutti coloro che hanno il pass invalidi, a condizione che questo sia esposto sul parabrezza anteriore del veicolo e sia visibile;
  • quelli personali, cioè riservati ad un unico individuo in particolare, che non possono essere utilizzati da altri veicoli, neanche dagli accompagnatori di disabili.

In entrambi i casi, le aree riservate sono opportunamente delimitate da strisce gialle.

Nel caso di violazione del primo tipo di parcheggio, il responsabile sarà punibile con una sola sanzione amministrativa, che va da:

  • 40 euro a 164 euro, per i ciclomotori ed i motoveicoli a due ruote;
  • 85 euro a 338 euro per gli altri veicoli. È prevista, inoltre, la decurtazione di due punti dalla patente.

La violazione, invece, della seconda tipologia di area riservata è considerata un reato, in particolare reato di “violenza privata”.

Un’altra questione riguarda la possibilità che al disabile sia riservato il parcheggio sotto casa anche se non possiede la patente.

Il Tar Lazio ha specificato che la possibilità di ottenere il parcheggio riservato prescinde dal possesso della patente.

I giudici amministrativi, inoltre, hanno sottolineato che non si tratta di un vero e proprio diritto, perché la richiesta deve comunque essere analizzata dal Sindaco.

Ma l’aspetto fondamentale è la mancanza del possesso della patente non può essere, da sola, motivo di rifiuto.

Infatti, per assicurarsi il parcheggio riservato, bisogna avere il pass invalidi ex Legge 104 e, dunque, sottoporsi a visita medica. 

A tal fine, l’interessato deve avere:

  • una riduzione temporanea della facoltà di deambulazione per infortunio o per una patologia;
  • oppure una mancanza assoluta di autonomia e, dunque, il bisogno di continua assistenza.

Il secondo requisito per ottenere il parcheggio sotto casa riservato è possedere un’auto, indipendentemente dal fatto che a guidarla non possa essere il disabile.

La richiesta di parcheggio riservato è gratuita e deve essere inoltrata al Comando di Polizia municipale, compilando l’apposito modulo.

È, poi, compito del Comune verificare se sussistono tutti i presupposti per la concessione dell’area riservata.

È opportuno ripetere che non si tratta di un diritto assoluto ed automatico, perché la domanda va opportunamente analizzata e l’interesse del portatore di handicap va bilanciato con gli interessi della collettività.

Questo vuol dire che non sussiste un obbligo per il sindaco di approvare la richiesta, ma deve valutarla nel merito, in modo discrezionale.

Allo stesso modo, dunque, l’eventuale rifiuto deve essere adeguatamente motivato, altrimenti sarà illegittimo e potrà essere impugnato davanti al Tar.

Le condizioni per la concessione dell’area riservata. Il parcheggio riservato può essere concesso solo nelle aree urbane maggiormente abitate e trafficate.

Al contrario, non è possibile la concessione se già ci sono zone adibite alla sosta negli spazi interni al luogo di residenza (ad esempio un cortile condominiale o un garage).

Il Tar Lazio, inoltre, ha stabilito che il disabile che è sprovvisto di patente ha, in ogni caso, diritto al parcheggio riservato vicino alla propria abitazione.

La concessione, infatti, è subordinata esclusivamente alla condizione di salute dell’interessato. Costituirebbe, inoltre, una discriminazione fare distinzioni in base alla patologia di cui soffre il richiedente.

Domenico Carola (Osservatorio del Codice della Strada Il Sole 24 Ore)

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