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Fiera delle Cipolle, ‘mistero’ Onion Pride. Kniahynicki: ecco perché non è stato riproposto

L’ex assessore alla Cultura di Isernia, tra i principali ideatori dell’evento, non ci sta: “Ambulanti e bancarelle solo enorme cornice di quello che dovrebbe essere un quadro d’autore, così muore l’intera manifestazione”


ISERNIA. Isernia è in festa per la celebrazione di San Pietro e Paolo, ricorrenza molto sentita dalla cittadinanza e caratterizzata dalla tradizionale Fiera delle Cipolle. I più attenti avranno però fatto caso a un’assenza ‘illustre’: quella dell’Onion Pride, manifestazione lanciata prima della pandemia dall’amministrazione d’Apollonio, nella persona dell’allora assessore alla Cultura Eugenio Kniahynicki. Con l’aiuto di diversi soggetti organizzatori e partner locali, si era creata un’interessante realtà che aveva lo scopo di promuovere e valorizzare la cipolla bianca di Isernia come ingrediente gourmet, principe della tavola, all’interno della Fiera ad essa dedicata. Quest’anno, dopo lo stop imposto dalla pandemia, la manifestazione non è stata riproposta dalla nuova amministrazione a guida Castrataro.

Assenza che è stata sicuramente notata da Kniahynicki, il quale ha affidato ai social la sua riflessione in merito. “In un mondo che guarda alla globalizzazione, la sopravvivenza e la crescita dei nostri territori necessita di un progetto di sviluppo legato al marketing territoriale. Isernia ha una regina, che è la cipolla bianca. Noi isernini – scrive – siamo talmente fieri di essa che con orgoglio ci chiamano cipollari. Però c’era qualcosa che non andava”.

“I produttori erano sempre meno – sottolinea Kniahynicki – e la fiera dedicata proprio al nobile bulbo si era oramai trasformata nella mostra mercato della Vorwek, del taglia verdure o simili. Nulla di male nei confronti degli ambulanti che potenziano la fiera, ma la centralità andava ridata a sua maestà la cipolla bianca di Isernia”.

“Quando ne ho avuto la possibilità – ricorda l’ex assessore – ho proposto la mia idea alla città, facendomi aiutare da chi ritenevo capace, e il successo è stato immediato. Pensate solo che le uniche critiche ricevute erano legate al nome dell’evento. Nel 2017 ci eravamo insediati da poche ore ed ero già a lavoro per organizzare il format, le idee erano chiarissime e la volontà mi consentì di realizzare la prima edizione in tempi record. L’evento fu da subito un successo che, i due anni successivi, migliorammo rendendolo ancora più attrattivo; i numeri ci diedero ragione”.

“Così l’Onion Pride, la sfida gourmet della cipolla r’ Sernia, è diventato un appuntamento fisso del 28 giugno, con la cipolla che a gomitate stava tornando ad essere la vera protagonista della due giorni di fiera. Dopo due anni di fermo dovuto alla pandemia, quest’anno ci si aspettava una ripartenza con il turbo – scrive Kniahynicki – In tanti mi avete scritto per chiedermi se l’evento quest’anno si sarebbe ripetuto, e vi ringrazio perché di fatto me ne avete riconosciuto la paternità, purtroppo però nessuno dell’amministrazione comunale ha creduto in questo progetto, nonostante i risultati ottenuti fossero palesemente positivi, quindi l’Onion Pride muore e torna a morire anche la fiera delle Cipolle, dove i protagonisti principali torneranno ad essere Vorwek, il taglia verdure miracoloso e tutta quella fuffa che sarebbe dovuta essere solo una enorme cornice di un quadro d’autore. Buona fiera delle cianfrusaglie”, chiosa l’ex assessore.

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