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Tuning, multa esagerata e ritiro della carta di circolazione se vieni fermato così

Un fenomeno molto famoso ma che spesso non viene approfondito e si rischiano sanzioni pesanti


ROMA. È un fenomeno famoso in tutto il mondo che tutti noi conosciamo veramente molto bene. Ma vi siete mai chiesti cos’è e come funziona davvero il tuning?

Ecco la risposta che stavate cercando.

Sentiamo spesso parlare di tuning correlato alle automobili e non solo.

Un fenomeno molto famoso ma che spesso però non viene chissà quanto approfondito.

Per tuning, si intende tutto quel tipo di modifiche su un mezzo ‘standard’, per adeguarlo a gusti ed esigenze di un determinato automobilista.

La sua storia parte da lontano, precisamente dagli anni sessanta e direttamente dagli Stati Uniti. Famosissime le Hot rod, le T-bucket e Lowrider.

O, in campo motociclistico, i mitici Chopper.

In seguito, raggiunge l’Europa e l’Italia diventando così noto e conosciuto in tutto il mondo. Esistono anche marchi automobilistici come Abarth, che si dedicano al tuning per avvicinarsi ad un pubblico più giovane.

Automobili, ciclomotori, moto, kart, quad.

Tutti questi mezzi, possono essere modificati in pieno stile tuning, non esistono limiti di veicolo per operazioni del genere.

Modifiche che riguardano principalmente cinque categorie: quelle estetiche alla carrozzeria o parti di essa (splitter, diffusori minigonne, alettoni); al motore, all’impianto frenante, al sistema di scarico o all’assetto di guida; all’impianto di illuminazione del veicolo (fari e luci); all’impianto audio (casse audio, altoparlanti o schermi LCD); e, infine, modifiche agli interni (sedili, pedali, volante). Una pratica che però in Italia è fortemente limitata.

Questo a causa del decreto semplificazioni del 2020.

Il numero di modifiche che fino a quel momento erano possibili da effettuare sulle proprie automobili, è stato drasticamente diminuito.

Il motore non può essere potenziato, a meno che non venga installato un sistema di alimentazione alternativa, GPL o metano che sia, con collaudo.

Dello scarico si può sostituire solamente il terminale.

Di cerchi e gomme, è possibile solo fare modifiche previste dal libretto di circolazione.

Si può sostituire il paraurti solamente con varianti previste dalla casa costruttrice.

Si possono oscurare i vetri tramite pellicole, ma solamente su quelli laterali, posteriori e sul lunotto.

Per quanto riguarda l’abbassamento del set di guida, è consentito solamente con il kit ufficiale del costruttore.

Un’ulteriore modifica risalente al 2020 e riguardante il tuning di un’automobile, è l’installazione di minigonne e profili aggiunti.

In poche parole, tali elementi possono essere realizzati solo se non modificano l’altezza da terra dell’automobile di cui facciamo uso.

Insomma, il tuning è un fenomeno ormai famoso in tutto il mondo, ma decisamente limitato in Italia.

Si rischia infatti una multa di ben 422 euro e ritiro della carta di circolazione, se non si rispettano le norme a riguardo.

A differenza di quanto fatto in Germania, Svizzera o Spagna, dove è stato totalmente liberalizzato per controllarlo meglio e dare impulso alle aziende del settore.

Domenico Carola (Osservatorio del Codice della Strada Il Sole 24 Ore)

Deborah

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