Isernia, ‘sparisce’ Scienze Infermieristiche: l’allarme di Castrataro, danno socio-economico e culturale

Il sindaco denuncia il disinteresse da parte della Regione. Ma Toma lo sconfessa: La Sapienza non ha risposto da aprile, avviati proficui contatti con l’Unimol. LA VIDEOINTERVISTA

ISERNIA. Si allontana il corso di laurea di Scienze Infermieristiche da Isernia. Un’ennesima mazzata per il territorio, che continua a perdere ‘pezzi’, con conseguente diminuzione dell’attrattività.

La denuncia pubblica da parte del sindaco di Isernia, Piero Castrataro, che nel pomeriggio di oggi ha tenuto una conferenza stampa per lamentare come, pochi giorni fa, ci sia stato il decreto provvisorio del ministero dell’Università e della ricerca, nel quale Isernia non figura tra i corsi di laurea, a differenza di  Campobasso (con l’Unimol) e di Pozzilli (con La Sapienza).

GUARDA I VIDEO

“Se così fosse – ha detto il primo cittadino davanti ai cancelli chiusi della sede di via Mazzini – perderemmo 70 studenti per anno, ovvero 210 posti in un triennio, che non sono solo sono essenziali per la vita socio-economica della città, ma anche di supporto  per l’ospedale Veneziale con i tirocini. Con dispiacere devo constatare che le promesse fatta in Consiglio comunale dal presidente Toma non state mantenute, far firmare una convenzione tra Asrem, Regione e università La Sapienza era un obiettivo assolutamente alla portata della Regione. C’è un’ultima possibilità, che si acceleri un processo dimostratosi finora lentissimo: aspettiamo che Toma, che ha la delega all’Università, risolva la questione, dipende solo da lui. Noi ce l’abbiamo messa tutta per fare rimanere qui a Isernia questo corso di laurea, esercitando tutta la pressione possibile”.

IN ALTO, LA VIDEOINTERVISTA AL SINDACO

“Tecnicamente – ha aggiunto ancora Castrataro – c’è una convenzione che hanno ritenuto di dover riscrivere, quando negli ultimi anni si è sempre proceduto con la proroga e secondo me si poteva fare così anche quest’anno. Penso che questa convenzione sia stata spedita tardi, senza la dovuta pressione con la facoltà di Medicina. Un’ultima possibilità c’è, ma è compito di Toma risolvere la questione. Vedere che Campobasso ha una sede universitaria, Pozzilli altrettanto e Isernia no, fa nascere qualche dubbio sui motivi politici alla base. Devo inoltre registrare la totale assenza sul tema di coloro che rappresentano la provincia di Isernia in Regione, come l’assessore Calenda e il sottosegretario Di Baggio. Credo che in questa battaglia non possiamo non essere uniti. Di fatto nessuno sta facendo qualcosa per rilanciare questo territorio. L’impegno è rimasto sulla carta e non nei fatti, speriamo nelle prossime ore ci siano novità positive per la città, non vorremmo che questo problema diventi motivo di scontro politico. Manca la giusta attenzione verso questa città, se il problema non sarà risolto Toma si dovrà assumere tutta la responsabilità per un grave danno socioeconomico e culturale per tutta la regione”.

Contattato da isNews, Toma sconfessa su tutta la linea la versione di Castrataro. “La convenzione è stata inviata al rettore della Sapienza, Antonella Polimeni, lo scorso 21 aprile, ma non abbiamo mai ricevuta risposta da due mesi e mezzo. E procedere con una nuova proroga, come il sindaco dovrebbe sapere bene, dopo vari rinnovi non si poteva più fare. Ho comunque avviato una proficua interlocuzione con il rettore dell’Unimol Luca Brunese, che ha un corso di laurea in Scienze Infermieristiche e che, di fronte a una sede e a una copertura finanziaria, si è detto assolutamente ben disposto. Abbiamo già 75mila euro a disposizione e la sede di via Mazzini si presta perfettamente. Gli impegni che ho preso saranno mantenuti”.