Il provvedimento del Tribunale di Milano. Per l’avvocato: “Account come cassetti delle nostre scrivanie”
MILANO. Gli “averi digitali” entrano a far parte, a pieno titolo, dell’eredità. Pertanto, una donna ha ottenuto le password di accesso agli account del marito defunto.
A stabilirlo – riferisce TgCom24 – il tribunale di Milano, cui la vedova si è rivolta.
Il caso è stato portato all’attenzione dei giudici dalla vedova, cui Apple, Microsoft e Meta Platform (WhatsApp) le avevano chiesto infatti un’apposita autorizzazione dell’Autorità giudiziaria per poterle consegnare le chiavi di accesso dei vari account del consorte deceduto.
La donna motivava l’istanza spiegando di potervi trovare, oltre a foto e video del marito con i figli, anche lettere di addio per loro o dichiarazioni di ultime volontà.
“Il provvedimento – ha spiegato il legale della donna a ‘Il Messaggero’, Marco Meliti – ci ricorda come i dati contenuti nei nostri account possano entrare a far parte dell’eredità, al pari delle lettere o delle fotografie custodite gelosamente nei cassetti delle nostre scrivanie. La decisione del Tribunale di Milano risponde certamente ad un interesse meritorio di tutela dei figli minori ma, allo stesso tempo, evidenzia una falla normativa nel sistema di protezione post mortem dei dati contenuti nei nostri account”.