Giacomo d’Apollonio e Antonello Incani dovranno difendersi dalle accuse di stalking, abuso d’ufficio e lesioni gravi. Prima udienza dibattimentale il prossimo 9 novembre
ISERNIA. L’ex sindaco del Comune di Isernia, Giacomo d’Apollonio, e il dirigente del Settore Finanze dell’ente, Antonello Incani, rinviati a giudizio per stalking, lesioni personale aggravate e abuso d’ufficio verso una dipendente di Palazzo San Francesco.
Lo ha deciso oggi pomeriggio il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Isernia, Michaela Sapio, che ha fissato la prima udienza dibattimentale al 9 novembre prossimo, quando il processo sarà discusso in composizione collegiale.
La clamorosa vicenda, risalente agli anni 2018-19, vede come presunta vittima dei reati contestati una dipendente dell’ente – assistita dall’avvocato di fiducia Oreste Scurti – la quale, secondo il pubblico ministero Alessandro Iannitti, sarebbe stata demansionata, isolata e mortificata a livello professionale e personale. I comportamenti dell’ex sindaco e del dirigente le avrebbero causato anche una serie di problemi di salute di varia natura.
I due imputati, entrambi presenti in aula e sempre proclamatisi estranei ai fatti, sono difesi dall’avvocato Duilio Vigliotti (d’Apollonio) e Agostino Russo del Foro di Pescara (Incani).
Secondo l’accusa, Incani avrebbe operato una serie azioni asseritamente in violazione di legge a danno della persona offesa, commesse in qualità di dirigente responsabile del Settore Personale e Affari Generali dalle quali le sarebbero derivati anche danni stipendiali connessi alle performance. Diversamente, d’Apollonio – per il capo d’imputazione dello stalking – avrebbe invece omesso i controlli e l’adozione di provvedimenti a tutela della lavoratrice, concorrendo così moralmente alle condotte contestate al dirigente. Le accuse, ovviamente, dovranno essere provate nel corso del dibattimento.