Piscina a Isernia, il sindaco detta i tempi: ecco quando aprirà l’impianto

Castrataro illustra il cronoprogramma in Consiglio comunale: si punta a finire l’impianto, chiuso dal 2014, a inizio 2024. Surroga in assise di Gabriele Melogli (dimissionario) con Antonella Matticoli


ISERNIA. C’è finalmente una data all’orizzonte per la realizzazione della nuova piscina comunale di Isernia, ormai chiusa dal 2014. A renderla nota, il sindaco Piero Castrataro durante il Consiglio comunale di oggi pomeriggio, iniziato con la surroga dell’ex assessore Antonella Matticoli – in quota ‘Isernia Migliore’ – al posto dell’ex sindaco Gabriele Melogli, dimessosi di recente. La Matticoli, come il suo precedessore, siederà in commissione Bilancio. 

A seguire, l’approvazione di tre debiti fuori bilancio, rispettivamente per gli incarichi di progettazione definitiva per la scuola San Giovanni Bosco dell’anno 2015 (circa 44mila euro comprese cassa di previdenza e Iva); per l’intervento di messa in sicurezza della scuola Giovanni XXIII, risalente al 2017, il cui importo lordo riconoscibile è pari a circa 11mila euro; infine, per la pubblicazione  dell’avviso pubblico per l’affidamento dei servizi tecnici  per il completamento dell’auditorium (2021) per 4.085 euro. In totale, 59mila euro: il punto all’ordine del giorno è stato votato da 28 favorevoli su 30 presenti.

Punto nevralgico, la discussione sulla piscina, argomento richiesto dall’opposizione di centrodestra nella sua interezza per avere lumi su inizio lavori, cronoprogramma e tempi di consegna. “Non si tratta di una richiesta strumentale – ha spiegato in premessa la consigliera di Forza Italia Linda Dall’Olio – Sappiamo bene che la Giunta è in carica da poco e non poteva certo realizzare l’impianto”. Parole che hanno fatto il paio con quelle di Enzo Di Luozzo (Popolari), che ha chiesto pubblicamente al sindaco di impegnarsi a far terminare i lavori nel minor tempo possibile.

Affidati i lavori per la piscina comunale
La piscina comunale

A fornire i chiarimenti necessari il primo cittadino. “Il progetto definitivo – ha spiegato Castratatro – è stato fatto su un prezziario del 2017, poi sono passati tanti anni e i prezzi di materiali sono schizzati del 30 per cento. La base d’asta era di 2,6 milioni di euro, rispetto ai quali c’è stata un’economia di gara di 200mila euro, con l’appalto assegnato per 2,4 milioni. Attualmente, dunque, manca circa mezzo milione di euro. Il tempo che è passato tra l’aggiudicazione e l’individuazione del direttore dei lavori è trascorso per individuare principalmente ulteriori risorse per 500mila euro, necessarie per coprire ciò che manca per i costi. La ditta ha anche fatto alcune migliorie tecniche, un piccolo impianto fotovoltaico da 40 kilowatt e qualcosa per l’arredo dei bagni, non previsti all’inizio. Bisogna fare, pertanto, una modifica solo sulla parte impiantistica e trovare la somma mancante. Ci siamo fatti dare dal Gestore dei servizi elettrici, il Gse, un cosiddetto tutor per l’efficientamento energetico che assiste le pubbliche amministrazioni. Per la piscina il cofinanziamento del Gse è al 75 per cento. Nell’ultimo bando si poteva aggiornare il prezziario, cosa che non è stata fatta, dunque sono andati a bando gli ultimi prezzi. Ci sono, a dire il vero, meccanismi automatici che lo Stato ha ideato per compensare l’aumento, ma gli stessi scattano quando gli appalti sono iniziati. Abbiamo interloquito col Gse che ci ha dato disponibilità: il contratto è solo da firmare e ci sarà una clausola per l’integrazione delle risorse, il resto verrà fatto come da decreti ministeriali per l’aumento dei prezzi”.

TEMPI E COSTI. Ma quanto costerà gestire l’impianto natatorio con la crisi energetica che sta rivoluzionando la vita economica di mezzo mondo? “Bisognerà mandare al Gestore la cosiddetta diagnosi energetica – ha aggiunto il sindaco – ovvero verificare i consumi negli anni in cui la piscina è stata aperta. Ai prezzi attuali, credo costerebbe qualcosa come 150mila euro. Ma noi vogliamo dare in gestione una struttura che possa generare un utile o quantomeno andare in pareggio. Tre, dunque, gli interventi principali che saranno fatti: la piscina eliminerà il gas, utilizzando sono l’energia elettrica per avere l’acqua calda con le pompe di calore; avrà un impianto fotovoltaico che coprirà il tetto, pari a circa 200 kw; infine, un impianto solare termico, come se fosse una tettoia ulteriore, che coprirà tutti i consumi. Fatta la diagnosi, per la quale ci vorranno un paio di settimane – questi i tempi scanditi da Castrataro – andiamo in Giunta, approviamo il progetto e possiamo partire. Aggiungo inoltre che non era stata prevista la sistemazione dell’area esterna: ci vorranno altri 70-80mila euro  e ci siamo preoccupati anche di montare e smontare il mosaico che c’è”. Ma quali i tempi? Presto detto: il contratto sarà firmato entro fine luglio, da lì parte la progettazione esecutiva “che penso richieda un paio di mesi, quindi credo i lavori inizino  a ottobre. La ditta parla di 12 mesi ma secondo me ci vorrà di più: penso che tra fine 2023 e inizio 2024 i lavori per la piscina dovrebbero essere chiusi  e l’impianto collaudato”.

Poi una battuta, ma neppure più di tanto: “So bene – ha concluso Castrataro – che se la piscina apre continuo a fare il sindaco, altrimenti no”. Tanto per essere chiari, anche e soprattutto con se stessi.

Pba