Isernia, “altro che petizioni, vogliamo soluzioni”: Pastore boccia il metodo Castrataro

Lucio Pastore (foto Pino Manocchio)
Lucio Pastore (foto Pino Manocchio)

Dopo l’iniziativa del Comune a sostegno del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, il primario del Pronto Soccorso suona la sveglia: il tempo dell’attesa sta per finire, occorre un conflitto forte col passato


ISERNIA. Dura reprimenda di Lucio Pastore all’amministrazione comunale di Isernia sulla questione di Scienze Infermieristiche, corso di laurea a rischio permanenza in città.

A poche ore di distanza dalla petizione lanciata sul web dal Comune, che ha fatto incetta di firme, il primario del Pronto Soccorso di Isernia punta il dito contro l’iniziativa: “Sicuramente la scomparsa di Infermieristica è un problema – scrive sul suo profilo Facebook Pastore – Tuttavia è tutta la sanità molisana in crisi e Infermieristica è un epifenomeno di questa crisi. Noi lo andiamo affermando da 20 anni che si sarebbe arrivati a questo sfascio ma, tranne qualche sceneggiata di facciata, nessuna forza politica si è dimostrata alternativa al degrado”.

Di qui l’affondo: “Si sperava che la nuova maggioranza isernina potesse dare vita ad un’area politica nuova da cui far scaturire una linea politica diversa, anche in sanità.  È vero che di questa maggioranza fanno parte formazioni che a livello locale e nazionale sono corresponsabili dello sfascio, tuttavia si sperava in una sintesi nuova.  Avremmo voluto sapere che posizione assumesse questa nuova area politica per quel che riguarda il rapporto pubblico-privato. Quale percentuale dare al privato e con quale modalità attuarla. Se è  giusto anticipare da parte della Regione le prestazioni extraregionali, voci diventate strutturali e fonte di debito. Come decidere quali servizi e quali strutture attivare, come superare il clientelismo, ecc. Insomma ci si aspettava una nuova linea politica”.

Pastore si ricollega anche alla recente assemblea pubblica sulla sanità: “Negli interventi fatti da alcuni esponenti nell’assemblea di Isernia,  si è ammesso, con apparente ingenuità,  di non capirne molto di sanità e si chiedevano lumi su cosa fare. Una forza politica deve dare risposte e non ammettere impotenza. Una forza politica deve scegliere. Non vorrei che anche questa volta ci siamo illusi per un cambiamento che non c’è. È  ora non di fare petizioni, ma di proporre soluzioni ed entrare in conflitto forte con un mondo passato, se ci si propone come cambiamento”.

“Non vorremmo – conclude il medico – trovarci di fronte a una situazione gattopardesca di cambiare qualcosa perché tutto rimanga uguale”. Con tanto di avvertimento finale agli amministratori di centrosinistra: “Il tempo dell’attesa sta per finire”.