Levata di scudi dell’Associazione Disabili Visivi Molise. Marco Condidorio: “Hanno ridotto questa splendida area naturalistica a una mera aiuola, un’oasi d’indifferenza, spazio a noi precluso”
VASTOGIRARDI. La Riserva naturale Mab di Monte di Mezzo, Vastogirardi, pensata, progettata e voluta dall’allora Comandante della forestale Armando Cardillo e da Marco Condidorio, ex presidente regionale dell’UICI, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, oggi coordinatore dell’ufficio nazionale per la scuola e la formazione dell’Associazione disabili visivi Molise, è completamente preclusa alle persone con disabilità sensoriali e motorie.
L’assurdo dell’intera vicenda è il fatto stesso che questa straordinaria ‘oasi’ realizzata in piena foresta molisana, a circa mille metri, per la quale sono stati applicati i parametri di sicurezza ambientale e tutti i criteri di accessibilità e fruibilità per la piena autonomia delle persone con disabilità, sia motoria che sensoriale al 15 luglio 2022, è praticamente e concretamente preclusa alle persone con disabilità.
“Siamo accolti in un’oasi di silenzio e indifferenza quasi di ‘fastidio sociale’, azzarderei ad utilizzare il termine (abilismo), questa è la sensazione ed il pensiero che suscitano in me – dice il professor Condidorio – le reiterate scuse che vengono addotte ogni volta che provo a sondare il terreno attorno al degrado in cui versa l’intera struttura di Vastogirardi”.
“Se questa Oasi fu pensata e realizzata tra il 2002-2003 per consentire a tutte le persone di vivere in autonomia e libertà uno spazio incontaminato, spettacolare dal punto di vista della fauna e della grande quantità di piante presenti, senza escludere nessuno, nemmeno le persone con disabilità, oggi questa ‘verità sociale e culturale’ di allora, non è più vera, sia culturalmente che socialmente. Oggi la Riserva naturale Mab di Vastogirardi è semplicemente un bel ricordo, ridotto a mera aiuola, in cui puoi trovare qualche formica e foglie secche.
“I grandi spazi verdi, allestiti per consentire raduni fra generazioni, per condividere istanti di socializzazione, senza limitazioni, ma anzi con l’intento di creare occasioni di condivisione culturale oltre ogni discriminazione, sembrerebbero destinati a un luogo di ricovero, mera località discriminante e deprimente.
“Persone con disabilità visiva, come noi, o in carrozzina, potevano liberamente muoversi in autonomia e sicurezza, dalla zona pic-nic a quella dei fuochi; a quella del relax o dei bagni.
“Sempre in autonomia, potevi girare in gran parte della Riserva Mab, percorrere tutto il tratto di strada che dalla zona ristoro conduce sino al centro visitatori, dove fu allestito un museo naturale, accessibile e fruibile anche per noi persone non vedenti e per chi è munito di carrozzina. Spesso la zona museale naturale è chiusa, non c’è nessuno a presidiarne il servizio per cui fu pensata; lo stesso dicasi dell’area dedicata agli animali in cura, completamente abbandonata, con gli stessi spesso in condizioni non proprio adeguate alle loro necessità”.
“E il percorso autoguidato – si chiede ancora Condidorio – progettato in ogni minimo particolare per la nostra autonomia e sicurezza, di oltre due chilometri? Oggi è completamente chiuso per ragioni di mancata manutenzione forestale e strutturale. Le tabelle in segnografia Braille e a caratteri ingranditi per ipovedenti, sono praticamente assenti e laddove sono ancora installate, praticamente sono inutilizzabili per essere oramai consunte dal tempo e dagli agenti atmosferici. Sono stati operati alcuni piccoli interventi strutturali, resi inutili e inefficaci proprio per inadempienze e incompetenza. E infatti, lo stesso sentiero allestito per noi non vedenti e per le persone con difficoltà motorie è rigorosamente sbarrato. Chissà per quanto tempo resterà così e se verrà mai nuovamente riaperto al pubblico”.
“Regione, Provincia e Comune, nessuno è in grado di fare nulla, o meglio, desidera fare qualcosa. Stiamo percorrendo a ritroso la strada dell’indifferenza, della discriminazione mascherata e per nulla positiva, che ci vedrà sempre di più ai margini di una società incentrata su se stessa con l’amara constatazione che le persone con disabilità sono gli ultimi, invisibili di una realtà all’ombra”.
“L’Associazione Disabili Visivi Molise non resterà a guardare, prossimamente si organizzerà per ridare luce ad un progetto così importante non solo per noi persone con disabilità sensoriale, ma per chiunque, anche per gli amici con carrozzina. Constatare di persona questo degrado sociale, ambientale e politico, fa male; e, sentirsi discriminati legalmente da impercettibili alzate di spalle, getta il morale sotto i tacchi”.
“Riusciremo – conclude Condidirio – a tornare liberi in quei luoghi che altre menti, maggiormente evolute e sensibili, hanno consentito di realizzare, non solo per noi persone con disabilità?”.