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Istat, il caso Civitacampomarano: popolazione più che dimezzata in 20 anni

La mappa delle aree interne rivela che in tanti comuni italiani il calo demografico è stato particolarmente sostenuto


CAMPOBASSO. Risulta sempre più accentuato il fenomeno dello spopolamento nelle Aree Interne. L’ennesima conferma arriva dal Focus realizzato dall’Istat che analizza i dati relativi al periodo 2001-2020. Emblematico e citato come esempio è il caso di Civitacampomarano, dove negli ultimi 20 anni la popolazione si è più che dimezzata, passando da 676 a 323 abitanti.

“Questo decremento – viene evidenziato dall’Istat – è particolarmente rilevante perché sono proprio i Comuni più marginali delle Aree Interne (Periferici e Ultraperiferici) ad aver subito i cali maggiori (rispettivamente -4,7% e -9,1%).

I Comuni classificati come Intermedi, cioè i Comuni delle Aree Interne meno distanti dai luoghi dove sono presenti i servizi essenziali, mostrano invece una crescita della popolazione, seppur di lieve entità (+1,3%). Le persone tendono dunque ad abbandonare le Aree Interne per avvicinarsi sempre più a Comuni in grado di offrire maggiori servizi”.

I primi cento Comuni delle Aree Interne con il maggior calo di popolazione dal 2001 al 2020 hanno registrato un -40,9%, da 90.188 a 53.314 abitanti.

Si tratta in generale di Comuni di piccola dimensione, con una popolazione media sotto i 1.000 residenti. Per alcuni il calo demografico è stato particolarmente sostenuto: ad esempio il Comune Periferico di Schiavi di Abruzzo (Chieti) è passato da 1.403 abitanti del 2001 a 701 nel 2020 (-50,0%), il Comune Periferico di Anzano di Puglia (Foggia) da 2.239 a 1.126 abitanti (-49,7%).

Anche Comuni che erano già molto piccoli hanno visto più che dimezzata la propria popolazione dal 2001 al 2020, come Civitacampomarano in Molise e Roccaforte del Greco in Calabria, la cui popolazione è passata, rispettivamente, da 676 a 323 e da 802 a 387 residenti.

I fenomeni di spopolamento non interessano solo le Aree Interne del Mezzogiorno del nostro Paese ma anche alcuni Comuni delle Aree Interne del Centro-nord: ad esempio Zerba (Piacenza), passato da 140 a 70 abitanti, o Drenchia (Friuli-Venezia Giulia) dove la popolazione si è dimezzata, da 197 a 99 abitanti nello stesso periodo di tempo.

Le previsioni della popolazione a 10 anni confermano queste tendenze allo spopolamento1: il calo di popolazione, previsto pari al 2,2% nel 2030, coinvolge tutte e sei le tipologie territoriali considerate. È atteso un decremento dell’1,6% per i Comuni Centro (-1,9% nei soli Comuni di Cintura) e del 4,2% per le Aree Interne. Queste ultime si caratterizzano anche per una decisa progressività del calo in funzione della distanza dalle zone di erogazione dei servizi essenziali: -3,4% per i Comuni Intermedi, -5,2% per i Comuni Periferici e -6,1% per i Comuni Ultraperiferici.

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Deborah

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