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Posto auto di cortesia, come funzionano i parcheggi rosa

Saranno predisposti dai sindaci. Servirà un’ordinanza per stabilire gli spazi riservati alle donne in gravidanza e ai neo genitori


di Domenico Carola*

ROMA. Il parcheggio rosa espressamente previsto dal Codice della strada è un posto auto di cortesia. La norma è entrata in vigore il 10 novembre 2021.

Si tratta di spazi riservati alle donne incinte e a tutti i genitori che viaggiano in auto con figli al di sotto dei 2 anni.

Vi starete chiedendo dove sta la novità, visto che in realtà i parcheggi rosa esistono da tempo in Italia: prima erano i Comuni a decidere se e dove prevederli, all’interno del proprio territorio di competenza.

Oggi invece esiste una vera e propria legge nazionale che li disciplina.

Anche ora i parcheggi rosa saranno predisposti dal Sindaco di ogni Comune, servirà appunto un’ordinanza per stabilire gli spazi riservati alle donne in gravidanza e ai neo genitori, che dovranno avere con sé per un contrassegno speciale.

Ergo, accanto ai parcheggi bianchi, previsti per i residenti, a quelli blu, che sono a pagamento, e a quelli arancioni riservati agli invalidi, ci sono anche i parcheggi rosa.

Di solito, le relative aree sono contrassegnate da una particolare cartellonistica verticale, raffigurante una donna con il pancione e una cicogna, accompagnata da una scritta che invita a dare la precedenza “a chi aspetta”, e da strisce rosa sull’asfalto.

Il servizio è rivolto alle donne in stato di gravidanza ed alle mamme con neonati al seguito fino ai 12 mesi di età e si estende ai genitori che accompagnano bambini di età inferiore ai due anni.

Per poterne usufruire è necessario essere in possesso di un apposito pass da esporre sul cruscotto del veicolo.

Il pass consente anche di parcheggiare gratuitamente negli stalli blu e nelle aree di sosta a tempo limitato (zone a disco) senza limite di tempo o al massimo fino a due ore.

Poiché i Comuni possono riservare spazi limitati alla sosta solo per i veicoli adibiti agli usi tassativamente prescritti dal Codice della strada [1], gli stalli rosa non si configurano come una prescrizione bensì hanno lo scopo di attirare l’attenzione della cittadinanza verso le donne in gravidanza e le mamme con neonati.

Fino a poco tempo fa, chi vi parcheggiava senza contrassegno non incorreva in infrazioni e ammende (fermo restando che osservare il segnale è indice di sensibilità, rispetto e senso civico); ma un nuovo Decreto del Governo, varato a settembre 2021, ha previsto una specifica sanzione pecuniaria di 87 euro anche per chi parcheggia senza permesso negli stalli rosa.

I parcheggi rosa sono realizzati dall’amministrazione comunale e vengono dislocati in varie zone della città.

Consentono alle mamme di parcheggiare senza difficoltà nelle aree da loro più frequentate e dove la sosta è piuttosto problematica, nel rispetto della regolamentazione della zona in cui si parcheggia (sosta libera o regolata da pagamento/disco orario).

Ovviamente, gli altri automobilisti sono tenuti ad osservare la cartellonistica che indica i parcheggi rosa, lasciando liberi gli stalli a chi ne ha diritto.

I parcheggi rosa si trovano nelle vicinanze del centro o nei pressi degli ambulatori, ospedali, Asl, consultori, uffici postali, banche, scuole, asili, parchi pubblici.

Per ottenere il pass rosa le donne in stato di gravidanza o le neo mamme devono compilare un’apposita richiesta.

A tal fine, possono utilizzare i moduli già predisposti dai singoli Comuni, che si trovano online sui siti istituzionali oppure presso i consultori o i servizi vaccinazioni delle Asl.

In alternativa, possono compilare e stampare il modello che si trova al termine di questo articolo, nell’apposito box sottostante.

La domanda va presentata all’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) oppure al Comando della polizia municipale.

Va comunque precisato che ogni Comune prevede una specifica procedura per il rilascio del pass rosa.

Pertanto, è opportuno chiedere informazioni per essere sicuri sull’iter da seguire.

All’istanza per il rilascio del pass rosa vanno allegati:

  • la fotocopia di un documento di riconoscimento della richiedente in corso di validità;
  • un certificato medico in cui è indicata la data presunta del parto. Se il bambino è già nato e fino al compimento del primo anno di vita del figlio, in luogo del certificato medico, si può presentare un’autocertificazione di nascita del figlio;
  • la fotocopia della patente dell’interessata;
  • la copia del libretto dell’auto. Il veicolo deve essere di proprietà della richiedente o di un componente del suo nucleo familiare. Se è di proprietà di un terzo, occorre una dichiarazione che attesti l’uso dell’auto da parte della signora.

L’istanza per usufruire del servizio di parcheggio rosa può essere presentata:

  • di persona presso l’ufficio competente;
  • per raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • telematicamente, se si è in possesso di Spid (Sistema pubblico di identità digitale) o di Cns (Carta nazionale dei servizi);
  • tramite posta elettronica certificata (pec).

Di solito, il pass rosa viene rilasciato entro i cinque giorni lavorativi ed inviato all’indirizzo di posta elettronica, se indicato nella richiesta.

MODULO / FAC SIMILE

Modulo domanda per il rilascio del pass rosa

La sottoscritta ____________(nome e cognome), nata a_______, il_________, residente in__________, via/piazza________, n._____, cod. fisc.__________, telefono________, e-mail___________

DICHIARA

sotto la propria personale responsabilità e consapevole delle sanzioni penali previste dall’art. 76 d.P.R. 445/2000 in caso di false dichiarazioni, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445/2000 di:

essere in stato di gravidanza con data presunta del parto ___________.

oppure

essere genitore di _______________________ nato/a il ____________ a _______________.

CHIEDE

il rilascio di un permesso per poter sostare negli appositi stalli rosa presenti sul territorio comunale.

Delega alla presentazione della domanda e/o al ritiro del permesso il/la sig./sig.ra____________(nome e cognome), nato/a a ______, il______.

Allega:

fotocopia documento di identità in corso di validità;

certificato medico con indicata la data presunta del parto/ un’autocertificazione di nascita del figlio;

fotocopia della patente;

fotocopia del libretto dell’auto/ dichiarazione che attesti l’uso dell’auto da parte della signora (se il veicolo è di proprietà di terzi).

Luogo e data _______________________

Firma

*Osservatorio Codice della Strada Il Sole 24 Ore

Deborah

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