Tra i disoccupati prevale l’astensionismo. Le risultanze di un primissimo sondaggio effettuato dal presidente dell’Ipsos Nando Pagnoncelli
ROMA. In vista delle elezioni d’autunno i partiti entrano nel vivo della campagna elettorale. E i sondaggi sono utili a capire in quale direzione muoversi per intercettare la fiducia degli italiani. Ed ecco che il presidente Ipsos Nando Pagnoncelli – riporta TuttoLavoro24 – ha già presentato una prima proiezione sulle intenzioni di voto di dipendenti, autonomi e disoccupati.
DIPENDENTI. Tra gli operai e i lavoratori esecutivi il partito più votato è la Lega di Matteo Salvini (23,1%), seguita da FdI (21,9%), M5S (14,6%) e Pd (12,5%).
Al contrario, tra gli impiegati e gli insegnanti prevale il partito di Enrico Letta (25,4% delle preferenze contro il 20,8% di FdI). Il PD è il partito più votato anche dai ceti dirigenti (imprenditori, quadri e liberi professionisti), con il 24,2 % delle preferenze.
Pertanto, la rilevazione evidenzia che l’elettorato più istruito, in condizione economica elevata o medio/alta, tende a votare PD.
AUTONOMI. I lavoratori autonomi propenderebbero nettamente per il partito di Giorgia Meloni con il 24,8% dei consensi (10 punti di vantaggio sul PD).
L’elettorato di Fratelli d’Italia è infatti un elettorato prevalentemente maschile, di un’età compresa tra i 35 e i 64 anni con un livello di istruzione e una condizione economica in linea con la media nazionale. FdI prevale anche tra i meno abbienti, con il 21,5% delle preferenze, e tra le casalinghe (20,4%).
DISOCCUPATI. Il 46% dei disoccupati propende per Fratelli d’Italia, in linea con quanto suddetto riguardo le caratteristiche dell’elettorato di Giorgia Meloni. Disoccupati che si presumono (forse anche sbagliando) meno abbienti e con un livello di istruzione nella media. Tra i disoccupati è alta però la percentuale di astensionisti: sono il 49,3%. Sono solo il 16% gli elettori senza impiego che prediligono infine il Partito Democratico di Letta.