Isernia: Pronto Soccorso, turni da 52 ore filate

La cronica carenza di personale costringe a fare sempre più ricorso alle prestazioni aggiuntive, tra spese elevatissime e qualità del lavoro in picchiata


ISERNIA. Stacanovismo forzato al Pronto Soccorso dell’ospedale Veneziale di Isernia, dove la carenza cronica di personale costringe qualche medico, mandato a dare manforte dalla Direzione aziendale per tappare i buchi in organico, a sobbarcarsi turni addirittura di 48-52 ore consecutive.

La mancanza di personale, come prevedibile, si fa sentire sempre più in estate, tra ferie e inevitabile maggiore afflusso di utenti. Di qui il ricorso alle prestazioni aggiuntive ‘a oltranza’: come rivelano fonti interne al reparto d’emergenza, si tratta di turni ufficialmente non riconosciuti a livello aziendale, ma che nella realtà dei fatti si svolgono esattamente come descritto. Oltre due giorni di fila a lavoro, con un’inevitabile livellamento verso il basso della qualità del servizio, a discapito dei malcapitati pazienti e, ovviamente, degli stessi specialisti che, in caso di errori, rischiano di dover finire anche in tribunale.

Senza contare, poi, l’altra faccia della medaglia: i camici bianchi costretti al superlavoro sono spesso dirottati da altri reparti, con ulteriori ‘buchi’ che si vengono a creare nelle varie unità operative dell’ospedale. Infine, va considerato il lievitamento dei costi delle prestazioni aggiuntive, che non aiuta certo le casse Asrem, già perennemente in rosso.