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Al fianco dell’Ucraina devastata dalla guerra: siglato l’accordo ‘Comune adotta Comune’

La vicepresidente dell’Ali Fanelli: “Segno di vicinanza e solidarietà, di amicizia. L’obiettivo è poter riuscire a indirizzare gli aiuti e le relazioni necessari a ricostruire il Paese”


ROMA. Al fianco del popolo ucraino messo in ginocchio dalla guerra: è stato siglato oggi alla Farnesina l’accordo ‘Comune adotta Comune tra l’Ali Nazionale e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Presente all’incontro Micaela Fanelli, in qualità di vice presidente di Autonomie Locali Italiane.

Il documento, sottoscritto tra il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e il presidente di Ali Matteo Ricci, alla presenza dell’ambasciatore d’Ucraina nella Repubblica Italiana Yoraslav Melnyk “rappresenta – evidenzia Fanelli – un punto di arrivo fondamentale per la campagna lanciata nello scorso mese di aprile da Ali che mira a impegnare i Comuni Italiani ad adottare un Comune dell’Ucraina, come segno di vicinanza e solidarietà, di amicizia, ma anche poter riuscire a indirizzare nella crisi, così come nel quadro delle iniziative dell’Unione Europea, gli aiuti e le relazioni necessari a ricostruire il Paese, a far ripartire i servizi sanitari e sociali, le scuole, l’economia e ogni presidio di coesione sociale e iniziativa culturale.

Un’Italia che rifiuta la guerra e si mobilita per la solidarietà e per un futuro di pace: quella di oggi è stata una giornata particolarmente importante, dato che ha offerto un fondamentale strumento in grado di dare ‘gambe solide’ a un progetto internazionale.

Quello che sta accadendo chiama, infatti, tutti noi a offrire un sostegno tangibile che non si risolva nell’immediatezza, ma che sappia seminare bene i frutti del domani.

Il tutto avviene sotto l’egida di un’Europa che promuove e incentiva sempre di più il legame tra le autonomie territoriali e le autorità locali al fine di favorire scambi costruttivi che sappiano dare impulso a una cultura che, con forza e convinzione, sceglie la difesa della democrazia.

Ecco perché la sottoscrizione dell’accordo è altamente significativo, in quanto parlare di aiuti e incentivi alla ricostruzione dei centri colpiti dalla guerra chiama in causa una ricostruzione che sappia essere sia materiale che immateriale, ovvero capace di incarnare valori e ideali giusti.

Ed è soprattutto per questo che bisogna operare in prospettiva, in Ucraina così come in Italia, per ‘riedificare’ comunità di pace fondate sulla democrazia e sull’equità che mettano al bando qualunque logica e deriva imperialista.

Parliamo di azioni – spiega infine Fanelli – che hanno un altissimo valore, soprattutto in questo particolare momento storico dove, anche nel nostro Paese, deve essere massima l’allerta contro presunte interferenze estere in grado di minacciare la stabilità di un’Italia che, come dimostra invece ogni giorno l’operato di tanti sindaci e amministratori, ha bisogno solo del coraggio per vincere le sfide più importanti: ristabilire i diritti di tutti i cittadini e di tutti i territori”.

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