MONTERODUNI. Si è conclusa il 31 luglio la XXXI edizione dell’Eddie Lang Jazz Festival, svoltasi nei giardini del Castello Pignatelli di Monteroduni (IS). Sono stati quattro giorni di grande fermento, di grande partecipazione e di apprezzamenti giunti da ogni dove.
Apertura dedicata alla promozione della musica e della cultura jazz: la prima serata, dall’ingresso simbolico, è stata dedicata a Stevie Wonder e Duke Ellington, nell’interpretazione di Dado Moroni e Max Ionata, artisti italiani apprezzatissimi a livello internazionale. La missione primaria dell’Eddie Lang è infatti promuovere la musica e la cultura jazz cercando allo stesso tempo di valorizzare il territorio, la sua storia e la sua bellezza. Serata che ha riscosso un grande successo, soprattutto tra i più giovani: “La nostra iniziativa è stata apprezzata dal pubblico, che ha compreso l’importanza della nostra missione. C’erano tantissimi ragazzi e questo per noi è stato un risultato preziosissimo”, ha dichiarato Marco Zampogna, Presidente dell’Associazione Eddie Lang Music APS. Dunque un’edizione che si è contraddistinta soprattutto per aver coinvolto i più giovani e aver dato loro spazio: ad aprire il concerto di questa prima serata Gianluca Robustelli 4et, giovanissimi talenti che hanno spaziato da standard tratti dal song book americano, agli originals dei grandi maestri del jazz, a composizioni originali. Tanti i ragazzi presenti anche alle jam session che hanno accompagnato tutte le sere del Festival.
La serata successiva è stata invece dedicata interamente al manouche con Dario Napoli e a seguire Amati Schmitt 4et: grandissima esibizione del musicista francese, figlio d’arte e vecchia conoscenza dell’Eddie Lang Jazz Festival, di cui è stato protagonista nel 2013 insieme con il padre Dorado Schmitt. Pubblico estasiato dalla travolgente energia e bravura di Amati e dei suoi musicisti, che hanno suonato fino a tarda notte, meritando una standing ovation: punta di diamante il violinista Alexandre Cavaliere, con incursioni musicali sublimi.
Terza serata iniziata con ritardo causa pioggia, ma nonostante tutto sentitissima: Richard Bona, già protagonista del Festival nel 2005, si è rivelato uno showman eccezionale, ha entusiasmato il pubblico presente con la sua energia ed ironia, oltre che con un sound eccezionale. È stato dunque un concerto a tante voci: tutte quelle presenti all’Eddie Lang JF. Il Festival si è chiuso domenica con l’esibizione di due prodigi della chitarra, Matteo Mancuso e Al Di Meola: due generazioni a confronto che a sorpresa hanno duettato sul finale. Duetto che ha deliziato il pubblico presente e che è valso a Mancuso l’inchino di Di Meola.
Dunque un bilancio assolutamente positivo quello della XXXI edizione dell’Eddie Lang Jazz Festival, che ha soddisfatto artisti, organizzatori e pubblico. “Quest’anno abbiamo fatto un salto di qualità: siamo infatti andati alla ricerca di artisti di punta e questo ha fatto la differenza rispetto agli altri anni – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione – Le prospettive per il futuro sono floride: intendiamo far crescere sempre più il nostro Festival, che ha una storia trentennale, una location storica incantevole e tende a mantenere standard qualitativi molto alti”.
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