HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Sanità a Termoli, Romagnuolo: "Si rischia una rivolta popolare"

Sanità a Termoli, Romagnuolo: “Si rischia una rivolta popolare”

Le parole della consigliera regionale dopo il caso del paziente colpito da infarto e trasferito solo dopo ore da Termoli a Campobasso


CAMPOBASSO. Sanità per la consigliera regionale Aida Romagnuolo in Basso Molise si rischia una “rivolta popolare”.

“Una ribellione – ha affermato – capeggiata non dalla politica e dai politici da sempre assente, ma degli stessi cittadini che ormai non ne possono più. Naturalmente, io, che queste denunce ormai le faccio quotidianamente da anni, sarò al loro fianco, perché è inaccettabile che oggi non si possa più contare su una sanità dignitosa, su un diritto alla salute che dovrebbe essere garantito a tutti ed indistintamente, su una assistenza omogenea in ciascun territorio”.

Parole pronunciate dopo l’ennesimo fatto increscioso che ha coinvolto un 61enne colpito da infarto e trasferito dall’ospedale San Timoteo di Termoli al Cardarelli di Campobasso dopo ore, affinché ricevesse le cure dovute.


“Il nosocomio di Termoli – ha aggiunto Romagnuolo – è allo stremo, carente di personale medico e sanitario, tanto che il noto esercente del posto, non ha potuto contare su un intervento immediato, bensì aspettare ore prima del trasporto nel capoluogo. Una situazione terribile, le nostre comunità non meritano questo ed io non smetterò mai di chiedere ai miei colleghi e ai vertici Asrem, una attenta politica che ridia speranza alla sanità molisana”.

“Non smetterò di battermi per tutti quei servizi che in una società civile andrebbero garantiti senza alcun dubbio, e soprattutto senza tagli. Mi auguro – ha concluso Romagnuolo – che le reperibilità al San Timoteo vengano ripristinate e che davvero si attuino dei percorsi che attirino in maniera stabile medici ed infermieri in Molise, senza che questi scappino via compromettendo definitivamente i nostri diritti alla salute”.

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