Il Campobasso perde anche il ricorso al Tar del Lazio e saluta il professionismo. I giudici amministrativi non si esprimono sull’iscrizione del club alla serie D: carenza di attualità.
di Maurizio Cavaliere
Non è andata bene. Dopo una lunga e combattuta discussione anche il Tar del Lazio ha accolto le istanze dei lupi. La notizia ci arriva da fonti dirette. La società di Mario Gesuè paga a carissimo prezzo una svista che, pareva poca cosa rispetto a guai più seri, ma che certifica l’insolvenza del club e soprattutto il debito verso lo Stato.
Il paracadute dei giudici amministrativi non si apre e la caduta è drammatica. Ancora non ci sono certezze sull’iscrizione in serie D. Il Tar sulla questine non si è espresso, c’è carenza di attualità. Per Gesuè sarebbe comunque una sconfitta enorme, perché, se resterà al timone, come ha dichiarato di voler fare, potrebbe (ma anche su questo non ci sono certezze) trovarsi nelle condizioni sfavorevoli di tirare fuori 300mila euro che andrebbero a fondo perduto alla Lega Dilettanti. Già, il dilettantismo, parola che avevamo dimenticato, ma che torna evidente, e a caratteri cubitali, sul vocabolario calcistico cittadino. I tifosi imprecano, altri soffrono in silenzio. Ci sarà da capire come e quando il numero uno del club rossoblù rimborserà i circa 750 abbonamenti sottoscritti finora. Nessun lieto fine, anzi, quasi la fine. E’ una batosta che travolge tutti. Sarà importante ora salvare il salvabile, speriamo almeno la D, la serie cui, evidentemente, purtroppo per tutti, è destinata questa città. Peccato.